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27 novembre 2024

Treviso

Ucraina, le città vengono bombardate e la gente sta morendo per strada

EDITORIALE - Quello che sta succedendo in Ucraina ci riguarda tutti e non solo perché avrà conseguenze anche in Italia

| Ingrid Feltrin Jefwa |

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| Ingrid Feltrin Jefwa |

Ucraina

EDITORIALE – Questa mattina sono stata svegliata alle 5,48 dal messaggio di un trevigiano, Manuel Tadiotto, che vive tra Mosca e Vittorio Veneto, amministrando un'azienda italo-russa: “Putin ha appena iniziato l'attacco alle forze ucraine in Donbass”. Il nostro connazionale conosce bene la realtà sociopolitica dell’est europeo tant’è che proprio ieri sera ci ha inviato un’interessante analisi che consiglio a tutti di leggere. L’escalation era nell’aria ma ammetto che la notizia mi ha fortemente colpita, francamente speravo che la diplomazia riuscisse a scongiurare una guerra.

Non esistono guerre giuste, mai! La popolazione civile sarà la prima a pagare per questa follia: non oso immaginare le tribolazioni che dovrà affrontare il popolo ucraino. Ma nemmeno i russi se la passeranno così bene: una guerra costa e le risorse economiche impiegate sottrarranno finanze anche ai servizi primari. A riprova che quando si cede alle armi non ci sono mai vincitori ma solo vinti!

Qualcuno obbietterà che l’Ucraina è lontana da noi ma non è affatto così. Siamo nel medesimo continente e soprattutto non si sta ripetendo quanto drammaticamente accaduto nell’ex Jugoslavia, una terra a noi geograficamente più vicina ma con la quale i rapporti economici erano limitati e che aveva scelto di non allinearsi: pur se ispirata dagli ideali socialisti non era formalmente entrata a far parte del blocco sovietico né tanto meno della Nato.

Quanto sta accadendo ci condizionerà non poco, a partire dall’aspetto economico. La Russia ci fornisce quasi il 41% del gas che usiamo in Italia, in particolar modo all’ambito nazionale Nordorientale (di cui facciamo parte) che ha come punti di interconnessione della rete dei gasdotti le città di Tarvisio, Gorizia e Cavarzere. Viceversa, ad esempio, l’ambito meridionale attinge il gas da Algeria e Libia.

Questo implica che, in quanto paese NATO, potremmo subire ritorsioni russe nell’approvvigionamento energetico, con tutto ciò che comporta per la nostra economia. Ricordiamoci poi che sul nostro suolo nazionale ospitiamo basi militari americane: cosa succederebbe se gli USA, come stanno minacciando, sferrassero delle azioni punitive partendo dal nostro paese?

Insomma, quanto sta accadendo ci tocca molto da vicino… mi accingo a ultimare questo editoriale quando cominciano ad arrivarmi messaggi e video da Manuel Tadiotto. Immagini agghiaccianti! “I miei amici mi stanno mandando video dalle città in prima linea, è una tragedia… la gente muore per strada”: mi scrive. Quanto stavo scrivendo perde di significato l’unica cosa a cui riesco a pensare è che i corpi sul selciato avevano un nome, degli affetti, una vita…

Sono interdetta, lui scosso continua a inviarmi messaggi commentando uno dei video: “… è il meno cruento. Il resto è orribile. Ho pianto stamane. I miei amici, gli affetti. Fratelli che si bombardano a vicenda”. Manda altre immagini e gli rispondo con frasi sconnesse, sconvolta da quanto sta accadendo in Europa e ripenso alle parole ascoltate oggi da un collega dell’Ansa: “L’ultima volta erano stati i nazisti a bombardare Kiev…”.
 

 

 


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Ingrid Feltrin Jefwa

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