Ucraina: Locatelli, forse primo attacco alla stampa
Giulietti (Fnsi): ''Serve ispezione del sindacato europeo dei giornalisti''
| Ansa |
VENEZIA - "Eravamo sotto target, forse è la prima volta la stampa fosse sotto target. Gli elementi non portano a pensare altro". Lo ha affermato Claudio Locatelli, il reporter italiano attaccato ieri nella regione di Kherson assieme al fotoreporter Nicolò Celesti, durante un collegamento video durante il direttivo del Sindacato Giornalisti del Veneto. "Usciti dalla nostra auto - ha ricordato Locatelli - ci colpiscono con quel che sembra piccola artiglieria, relativamente di potenza contenuta ma comunque c'è stata un'esplosione, da destra a sinistra. Grazie a un muretto e a un'abitazione il colpo non ha impattato, ma le schegge hanno colpito. Una è arriva vicino all'auto ma non è penetrata, un'altra ha fatto esplodere tutti i finestrini ed è penetrata sul tettuccio. Il cielo era pulito, tutte le strade vanno al fiume, la prima postazione russa è a un chilometro, non c'erano postazioni ucraine. Quindi ahimè non ci sono alternative al fatto che i colpi venissero da una postazione russa; sono stati esplosi 20 colpi prima che l'artiglieria ucraina cominciasse a rispondere". Locatelli ha precisato di non credere "che fosse un tentativo esplicito di colpire noi, ma comunque di colpire altre postazioni". Il reporter ha quindi annunciato che resterà in Ucraina fino al 24 febbraio. Il presidente della Fnsi, Giuseppe Giulietti, ha annunciato una richiesta "a nome del sindacato italiano, al sindacato europeo e alle autorità diplomatiche, di effettuare un'ispezione nella zona, perché siamo davanti ad un atto deliberato contro i colleghi che sono i nostri occhi e le nostre orecchie in Ucraina".