TREVISO – “Oggi per riuscire ad avere un controllo completo al seno si è costretti a pagare un doppio ticket”. E' questo il fulcro di una serie di lamentele che da qualche tempo vengono raccolte dagli sportelli dell'Usl di Treviso. E il problema, soprattutto in un periodo di crisi, non è da poco.

Tutto è iniziato da quando l'azienda sanitaria ha deciso di dare un taglio alle liste d'attesa per le mammografie e per gli esami clinico-strumentali delle mammelle, arrivate a borgo Cavalli a superare addirittura i 14 mesi, proponendo alle donne controlli di routine effettuati solamente attraverso la mammografia “a doppia lettura”, in modo da ridurre al minimo indispensabile i più lunghi e complessi esami clinico-strumentali. Ma qui, a quanto pare, sta l'inghippo.

“Alla fine adesso non esiste praticamente più il controllo completo al seno – lamentano alcune pazienti – così si deve pagare un ticket per la mammografia e un secondo se si vuole anche l'ecografia”. E cioè 46,15 euro, al massimo, per il primo esame e altrettanto per l'altro. Per un conto complessivo che può superare i 90 euro. Mentre sino a un paio di mesi fa, quando ancora non c'erano troppe distinzioni tra mammografie ed esami clinico-strumentali, si riusciva a far tutto in un colpo solo.

“Ma attenzione: se l'esame clinico-strumentale è richiesto direttamente dal radiologo allora è tutto compreso in un solo ticket – precisa il direttore sanitario dell'Usl 9, Pier Paolo Faronato – se invece una persona vuole farlo anche senza indicazioni mediche allora deve pagare un ticket a parte”. Questo perché secondo l'azienda sanitaria per i controlli di routine, su donne alle quali non è mai stato riscontrato alcunché, la mammografia “a doppia lettura” è più che sufficiente e garantisce esattamente gli stessi risultati degli esami più lungi e complessi. “Poi ognuno fa gli esami che crede – allarga le braccia Faronato – ma a quel punto pagandoli”.