Tumore al seno, all'ospedale di Treviso effettuati 1.267 interventi in un anno
Il dottor Burelli: "Con l'attivazione della Breast Unit la paziente viene accompagnata in un percorso multidisciplinare completo: dalla diagnosi alla cura"
| Isabella Loschi |
TREVISO - Più di 1.200 interventi per tumore al seno nello scorso anno. Un dato, quello registrato a conclusione del 2022, che conferma il polo senologico dell’Ulss 2 secondo a livello regionale. La Chirurgia senologica dell’ospedale di Treviso, diretta da dottor Paolo Burelli, centro di riferimento della Regione Veneto e uno dei Centri di riferimento della Scuola italiana di Chirurgia senologica, nel 2022 ha effettuato, complessivamente, 953 interventi a cui vanno aggiunti i 314 del Centro spoke di Vittorio Veneto, per un totale di 1.267 interventi di cui 745 per tumori maligni (9 dei quali su maschi).
“Abbiamo registrato un aumento dell’attività legato all’attivazione della Breast Unit, struttura deputata a individuare il percorso diagnostico-terapeutico delle donne con tumore alla mammella e a garantire una presa in carico a 360°”, sottolinea Burelli. La Breast Unit accompagna la paziente in un percorso multidisciplinare dotato di un protocollo regionale che va dalla diagnosi, alla cura, alla riabilitazione fisica e psicologica, al follow-up, alla discussione multidisciplinare di tutti i casi da trattare e usufruisce delle migliori strumentazioni, delle tecniche più innovative e delle cure mediche più aggiornate.
L’Unità è costituita da un gruppo multidisciplinare di professionisti dedicati al tumore alla mammella provenienti da diverse Unità operative: la radiologia senologica per la diagnostica di imaging e dei prelievi microistologici; l’anatomia patologica esegue il fenotipo, ovvero la tipizzazione di tutte le caratteristiche tumorali che permettono la personalizzazione delle cure e i test genomici per individuare le migliori possibilità di terapia medica; l’oncologia predispone tutte le cure oncologiche più avanzate, utilizzando anche la terapia neoadiuvante e l’immunoterapia; la radioterapia; la medicina nucleare aiuta nella diagnostica con la Tac Pet e nella terapia chirurgica con l’identificazione del linfonodo sentinella. Per la terapia chirurgica si fa riferimento alla chirurgia senologica e alla chirurgia plastica, fondamentale nella ricostruzione mammaria post mastectomia. La genetica, inoltre, permette di individuare, attraverso un test genetico, le pazienti portatrici di mutazioni genetiche al fine di avviare un programma di prevenzione ah hoc. Intervengono inoltre nel gruppo multidisciplinare lo psicologo, il ginecologo e il fisiatra oltre che i case manager (infermieri dedicati che gestiscono in prima persona il percorso delle pazienti) e i data manager.