Venezia, sos a governo: "Scongiurare compromissione piano laguna"
Zanella interroga ministri ambiente e trasporti
VENEZIA - "Il ministro dell'Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, e quello delle Infrastrutture e dei trasporti, Matteo Salvini, dicano cosa farà il Governo per "scongiurare, come già fatto precedentemente, interventi invasivi che possano compromettere il Piano morfologico del 1993 e il Palav del 1995 che hanno dettato prescrizioni per il riequilibrio della laguna di Venezia, in particolare per ridurre la portata idraulica delle bocche di porto e dei canali portuali e lasciando fuori le navi sempre più grandi incompatibili". Lo chiede una interrogazione presentata ieri alla Camera da Luana Zanella (Alleanza Verdi Sinistra). Ci sono state cinque leggi speciali dal 1973 al 1995, il Piano morfologico del 1993 e il Palav del 1995 che hanno dettato prescrizioni per il riequilibrio della laguna di Venezia, ricorda Zanella: in particolare per ridurre la portata idraulica delle bocche di porto e dei canali e lasciare fuori dalla laguna navi sempre più grandi incompatibili.
Poi nel 2003 la Commissione di salvaguardia ha approvato all'unanimità le prescrizioni e le direttive per il progetto di riqualificazione del Canale dei Petroli. E il 21 dicembre scorso l'Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico settentrionale ha avviato ad esecuzione, mediante gara con scadenza al 24 gennaio scorso, un "nuovo progetto", sebbene sia sostanzialmente il lo stesso ma con una diversa titolazione. "Tutto ciò affinché lo Stato con le sue strutture (Provveditorato opere pubbliche, Distretto idrografico, Soprintendenza) e la Regione possano riprendere in mano la responsabilità di rispettare e attuare le norme che prescrivono di riequilibrare e riqualificare la laguna portando all'esterno le navi incompatibili con la funzionalità morfologica ed ecosistemica della laguna", afferma Zanella.
Italia Nostra, Wwf, Ecoistituto del Veneto, Venezia cambia e Comitato ambientalista Altro Lido hanno presentato un esposto-denuncia al ministero dell'Ambiente, ai Carabinieri e al Noe, alla Commissione europea e all'Unesco, contro la gara dell'Autorità portuale per la "protezione e la conservazione delle aree di bordo del canale Malamocco-Marghera", per un valore di 19 milioni e mezzo di euro, "progetto identico già presentato dal Provveditorato, oggi ne è stata cambiata solo l'etichetta, già bloccato dal ministero dell'ambiente perché privo di valutazione d'impatto ambientale; non si tratta di manutenzione ordinaria per garantire la navigazione, ma di oltre sette chilometri di nuovo marginamento e le cosiddette casse di colmata come previsto dal decreto del 1975 avrebbero dovuto essere tolte per ripristinare la laguna".
Di qui la richiesta, nell'interrogazione depositata ieri alla Camera e visionata dalla 'Dire', di capire cosa farà il Governo per "scongiurare, come già fatto precedentemente, interventi invasivi che possano compromettere il Piano morfologico del 1993 e il Palav del 1995 che hanno dettato prescrizioni per il riequilibrio della laguna di Venezia, in particolare per ridurre la portata idraulica delle bocche di porto e dei canali portuali e lasciando fuori le navi sempre più grandi incompatibili".
Fonte «Agenzia DIRE»