Vittorio Veneto, il teatro “Da Ponte” è del comune, ma Rinascita Civica denuncia: “Pagato un milione in più”
Affissi manifesti in città dal gruppo di opposizione
| Claudia Borsoi |
VITTORIO VENETO – Il teatro “Da Ponte” è del comune di Vittorio Veneto da lunedì 18 dicembre. Ma le polemiche sull’acquisto, in particolare sul prezzo pagato, non si placano. In città sono comparsi in queste ore i manifesti-denuncia di Rinascita Civica: “Compra 1 e paghi 2 – si legge -. La Lega di Vittorio Veneto ha acquistato il teatro “Da Ponte” pagandolo 2.449.00 euro con una perizia che lo stima 1.230.000. Un regalo per gli amici trevigiani pagato un milione in più. Il teatro non era una priorità come lo sono le buche nelle strade, la piscina comunale, il museo archeologico, la biblioteca civica, la villa Papadopoli”
«La notizia dell'acquisto del teatro “Da Ponte” ha generato un putiferio in città, innescato da un sentimento di forte indignazione – affermano in una nota gli esponenti di Rinascita Civica -. Le persone ci fermano per strada, ci scrivono o ci telefonano per esternare la loro rabbia. Non per l'acquisto in sé stesso, ma per il fatto che tra due perizie sia stata scelta la seconda, quella più costosa, un milione in più rispetto alla prima. C’è chi ci invita a segnalare il fatto alla Corte dei conti, chi di informare la Soprintendenza, addirittura un imprenditore offre 500 euro per contribuire alle spese legali».
«La cosa è più che comprensibile in quanto non si è mai visto un “buon padre di famiglia” scegliere tra due opzioni di spesa quella più costosa – proseguono -. I consiglieri di maggioranza hanno sottostato all'imposizione della Lega trevigiana che ha imposto il prezzo e i tempi dell'operazione. Sono state scavalcate tutte le emergenze cittadine (decoro urbano, impianti sportivi, biblioteca civica, manutenzione delle strade, museo archeologico) per obbedire alle disposizioni del partito di maggioranza».
Rinascita Civica - Partecipare Vittorio annuncia, dopo le affissioni, altre iniziative in città. «Miatto ha parlato di una data storica, probabilmente riferendosi al fatto che da oggi sarà ricordato come il sindaco che ha speso un milione in più per l'acquisto del “Da Ponte”» concludono.