«CANCELLATI 40 ANNI DI PARTECIPAZIONE DEMOCRATICA»
PD sui consigli di quaritiere: «La chicca più significativa della delibera è che la loro soppressione favorirà una maggiore coesione del territorio»
| Claudia Borsoi |
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VITTORIO VENETO - Motivazioni «risibili e indecenti» quelle che, secondo il PD vittoriese, starebbero dietro al provvedimento di soppressione dei comitati di quartiere, abrogati in occasione del consiglio comunale dello scorso 15 marzo.
Risibile, secondo il PD, il richiamo alla riduzione dei costi imposta dalla legge finanziaria 2010: «I nostri oculati amministratori, quelli dello sforamento del patto di stabilità - chiosano - avrebbero potuto ridursi un po' lo stipendio e devolvere i 3.500 euro necessari ai quartieri, o evitare di aprire i cordoni della borsa per motivi non proprio istituzionali».
«In quella seduta - sottolinea Barbara De Nardi, segreteria del circolo del PD (in foto) - il consiglio comunale ha scritto una pagina nera nella propria storia, perché la soppressione di una norma statutaria costituisce sempre un segnale negativo per i cittadini».
«La chicca più significativa della deliberazione, però - continua il capogruppo del PD, Giuseppe Costa - è costituita dalla dichiarazione che la soppressione dei quartieri favorirà “una maggiore coesione” nel territorio comunale. A noi pare che questa affermazione sia la dimostrazione pratica del rifiuto a qualsiasi forma di dialogo e di rigetto di proposte alternative o la prova evidente dell’incapacità di ascoltare le esigenze della popolazione».
Nella delibera si accenna inoltre al fatto che il territorio sarebbe ricco di associazioni, ma per il PD queste non potranno svolgere la funzione prima in capo ai consigli di quartiere. «I quartieri - chiudono - avevano lo scopo di rappresentare “le esigenze della popolazione”, segnalare le situazioni ritenute meritevoli di miglioramento, formulare proposte ed esprimere pareri».