“La scuola paritaria ha il diritto di esistere. Con l’emergenza sanitaria la crisi è dietro l’angolo”
In tanti hanno seguito online il dibattito organizzato dai Genitori Cattolici del Brandolini di Oderzo
ODERZO - «La scuola pubblica ha dei costi molto alti. Dopo questa crisi sanitaria lo Stato abbia a cuore la scuola paritaria perché dietro ci sono famiglie spaventate».
Tanti gli utenti, oltre 700, che hanno seguito in diretta facebook “Libera Scuola In libero Stato! Autonomia, parità e futuro della scuola. Aiutiamo la famiglia, salviamo la scuola e diamo un futuro all’Italia del dopo COVID”. La videoconferenza è andata in diretta facebook qualche giorno fa su iniziativa del gruppo dei genitori cattolici del Brandolini di Oderzo. Ed è visibile tutt’ora su youtube.
Si è parlato del futuro della scuola paritaria nel dopo emergenza sanitaria: il rischio che molte non riapriranno è dietro l’angolo. Suor Anna Monia Alfieri, tra le voci più accreditate riguardo ai sistemi formativi, ha snocciolato qualche dato: «Sono 40.000 le scuole statali, 7 milioni i frequentanti. Mentre 12.000 le scuole paritarie per 900.000 alunni con 180.000 i dipendenti. Siamo vicini alle famiglie di questi ultimi studenti, perché sono spaventate. Il motivo? Se facevano fatica prima a pagare le tasse e la retta della scuola, oggi con l’emergenza sanitaria la situazione si è ulteriormente complicata».
E rivela un dato molto interessante: anche la scuola statale ha in costo notevole. «Diecimila euro è il costo pagato per un allievo in un anno dalla scuola statale: lo dimostrano studi di settore. L’intero percorso di studi ammonta a 89.000 euro. I docenti della scuola statale si chiedono: dove vanno questi soldi? E parliamo di ricerche commissionate dallo stato nel momento in cui nel 2012 doveva dimostrare all’Europa cosa intende per “retta simbolica” delle scuole paritarie. Con questo nome si definiscono i 6.500 euro circa al netto delle agevolazioni, di costo a studente. Per cosa? Per non pagale l’Imu».
E conclude: «Il Governo faccia un censimento: da un lato quanti docenti abbiamo in Italia suddivisi per concorso, cattedra, età e regione dove vivono. In una seconda colonna indicherei le cattedre occupate, quelle libere e quelle che si libereranno da qui a 20 anni, in che città e in che Regione. Attualmente domanda e offerta non si incontrano. Quando avremo questo studio, la situazione sarà molto più chiara».
Michela Possamai, dirigente scolastico, già dirigente MIUR: «La vittoria del sistema formazione è di non perdere nessuno. La nostra Regione ha proposto un piano sperimentale per la riapertura delle scuole dell’infanzia. La scuola paritaria non è religiosa: è scuola libera in libero Stato. Se il popolo italiano dimostra unito è coeso, è grazie anche a valori che la scuola paritaria garantisce dal XIX secolo».
Don Massimo Rocchi, direttore del Brandolini: «Oltre al piccolo miracolo relativo al fatto che il 18 riapriranno le chiese, conto di vedere un altro grande miracolo, ossia che si arrivino a votare questi emendamenti in Senato».
Alessandro Cia, presidente dei genitori delle Scuole Cattoliche: «La Regione è sempre stata attiva verso le nostre tematiche e lo ha dimostrati di recente in una visita alla nostra scuola. La speranza è che sa ulteriormente sensibile».
Qui la videoconferenza