“Superstrada Pedemontana: conti sempre più in rosso. Al termine della convenzione si rischia un buco di 220 milioni”
Zanoni: "L’Autorità Trasporti ART ha denunciato il tentativo di Salvini di soccorrere Zaia"
VENETO - “I dati sui pedaggi della Pedemontana dei primi mesi del 2024 smentiscono la regione e fanno presagire nuovi tagli. Anche l’apertura del nuovo tratto non ha aumentato il traffico. Propongo che si crei un tavolo con la SIS per richiedere almeno il dimezzamento del canone. Le risorse risparmiate si potrebbero investire nella sanità pubblica”. A dirlo e il Consigliere regionale PD Andrea Zanoni, candidato alle Europee nel Collegio Nord orientale, che ha ricevuto dalla Regione Veneto i dati richiesti sulle entrate da pedaggi.
"La Superstrada Pedemontana Veneta si conferma un pozzo senza fondo – prosegue Zanoni -. I dati delle entrate da pedaggio dopo l'apertura dell'ultimo tratto Malo-Montecchio Maggiore non rispettano le aspettative della maggioranza che governa la Regione. Infatti l’assessore De Berti e la Presidente della commissione ambiente e infrastrutture Rizzotto, in passato avevano dichiarato che il traffico sarebbe aumentato considerevolmente a seguito dell’apertura i quest’ultimo tratto e di conseguenza anche le entrate. Invece i dati reali indicati negli atti che ho ricevuto dimostrano il contrario. Ciò significa che i costi della gestione della Pedemontana lieviteranno ulteriormente".
"Nei primi due mesi del 2024 le entrate da pedaggio sono state inferiori a 7 milioni al mese - spiega il Consigliere regionale -. Se questa tendenza si confermerà anche nei prossimi mesi, il buco creato dalla Pedemontana annualmente per i prossimi 39 anni ammonterà a 220 milioni in media: 300 milioni in media di canone annuo pagato dalla Regione alla SIS meno 80 milioni circa di entrare l'anno da pedaggi. Viste queste cifre, il debito complessivo al termine dei 39 anni sarebbe superiore agli 8 miliardi di euro. Questi dati sono preoccupanti e fanno presagire nuovi tagli a settori come la sanità, la sicurezza stradale e il trasporto pubblico locale". Aggiunge il Consigliere del PD Veneto.
"Non si può continuare e spendere risorse pubbliche a causa della convenzione capestro siglata da Zaia con la SIS. Propongo che si crei un tavolo di trattiva con il privato facendo pesare i gravissimi ritardi nella costruzione dell’opera, la mancata realizzazione delle opere di compensazione e di mitigazione, il mancato pagamento dei 20 milioni di Iva che gli sono stati versati indebitamente e la cancellazione dell’esenzione del pedaggio per i cittadini dei 70 comuni trevigiani e vicentini interessati dall’opera – prosegue Zanoni -. Lo scopo di questo tavolo di confronto dovrà essere l’ottenimento di almeno il dimezzamento del canone di gestione. Basterebbe prendere ad esempio i costi di gestione di un’altra tratta autostradale di pari lunghezza oggi gestita dalla regione per dimostrare quanto sproporzionato sia il canone che stiamo pagando. In questo modo si limiterebbero i danni e si potrebbero investire nella sanità pubblica le risorse risparmiate”.
Infine, conclude il Consigliere regionale veneto Andrea Zanoni : “In questi giorni è in atto il maldestro tentativo del ministro Salvini di prevedere una tariffa unica nazionale per le strade in concessione utile solo a trasferire il buco finanziario del Veneto nelle casse dello Stato, meno male che l’Autorità Trasporti ART ha denunciato l’insostenibilità di questa bizzarra operazione utile a Salvini per soccorrere Zaia. Se sarò eletto porterò la questione sui tavoli della Commissione europea perché qui si tratta anche di violazione del diritto europeo”.
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