AAA ROSPISTI CERCASI
Le associazioni animaliste cercano volontari per salvare i rospi che stanno uscendo dal letargo
| Laura Tuveri |
Treviso - Le associazioni animaliste cercano urgentemente dei volontari per salvare i rospi che escono dal letargo da morte sicura. Le intense piogge di questi giorni e l’aumento delle temperature hanno dato il via, con un modesto anticipo rispetto allo scorso anno, al risveglio dal letargo e alla migrazione dei rospi e di molte altre specie di anfibi.
Migliaia di questi piccoli animaletti, preziosi indicatori di un ambiente non ancora compromesso, effettuano degli spostamenti per raggiungere gli stagni dove riprodursi deponendo le uova.
Ogni anno i volontari della Lac, dell’Enpa e molti volenterosi cittadini partecipano al salvataggio dei rospi comuni (Bufo bufo) in provincia di Treviso, nel comprensorio del Montello (Crocetta, Montebelluna, Volpago e Nervesa), dei Laghi di Revine (Revine, Cison di Valmarino) e Segusino, in seguito alla loro migrazione che di norma avviene a marzo, per sottrarli alle stragi causate dalle automobili mentre attraversano le strade.
I rospi comuni di norma agli inizi della primavera nel raggiungere gli stagni e i corsi d’acqua attraversano le strade rimanendo spesso vittime delle automobili; infatti questi anfibi migratori, si muovono in particolari periodi dell’anno e in particolari fasce orarie, quando i valori della temperatura e dell’umidità si alzano con le prime piogge, uscendo dal letargo invernale alla ricerca di stagni e pozze dove deporre le uova.
Ciò accade di norma nei mesi di marzo ed aprile e nella fascia oraria che va dalle 18.00 alle 23.00. Svolte le loro funzioni riproduttive ritornano nelle aree di origine seguiti, quattro mesi dopo, dai piccoli, che per la prima volta raggiungono un luogo adatto per rimanervi fino al raggiungimento dell’età adulta pari a 5 anni: solo allora cominceranno a loro volta le annuali migrazioni che possono arrivare a distanze di 2-3 chilometri.
I rospi sono gli anfibi che maggiormente diventano vittime del traffico, ciò a causa del loro attaccamento al luogo d’origine, ai percorsi di migrazione, alla lentezza dei movimenti e soprattutto al fatto che attraversando la strada, al contatto con l’asfalto ancora caldo, si fermano quasi inebriati.
In questi ultimi giorni i volontari hanno installato nei vari siti centinaia di reti di protezione utili per fermare i rospi prima di attraversare la strada. Solo nella serata del 19 febbraio sulla strada panoramica del Montello i volontari hanno salvato dalle ruote delle auto 360 rospi e 270 rane.
Gli interessati e aspiranti salva rospi possono telefonare ai coordinatori del Progetto Rospi: per l'area del Montello, Alessandra 349 6641147; per Revine Adriano 347.5931683, per Segusino, Michelangelo, 348.2207051, Oppure scrivere alle sedi trevigiane di Enpa treviso@enpa.org e Lac lacveneto@ecorete.it.
“Invitiamo tutti i cittadini che amano la natura e l’ambiente ad attivarsi munendosi di guanti in lattice, secchi, torce elettriche e giubbini rifrangenti per intervenire nei luoghi di migrazione di questi animaletti, si tratta di una esperienza unica che può riservare sorprese e dare molte soddisfazioni.
Invito poi le associazioni e i cittadini – ha detto Andrea Zanoni presidente della Lega abolizione caccia del Veneto - a monitorare questo fenomeno che molto probabilmente sarà comune a moltissime province italiane al fine di organizzare ovunque quanto facciamo da anni qui in provincia di Treviso”.
Sul sito www.lacveneto.it possono essere scaricare fotografie del salvataggio dei rospi e si può inoltre si può approfondire il fenomeno della migrazione naturale dei rospi e l’attività di salvataggio.