Accusato di incendio doloso a Cimadolmo: via dalla provincia
A causa di dissapori con il suo ex socio in affari
| Angelo Giordano |
CIMADOLMO - Nella notte tra il 22 e il 23 giugno, un devastante incendio ha distrutto due automobili e danneggiato gravemente l’abitazione di un noto imprenditore nel settore del legname. Dopo quasi due mesi di indagini, i carabinieri hanno notificato a un imprenditore ottantunenne il divieto di dimora nella provincia di Treviso, ritenendolo il presunto responsabile del rogo.
Le fiamme sono divampate nel cortile della casa di via Roma, che funge anche da sede legale dell'azienda di trasporto e commercio all'ingrosso di legna. Sono state distrutte due auto parcheggiate, mentre i danni si sono estesi anche alla facciata e al primo piano dell'abitazione, con notevoli danni da fumo. I vigili del fuoco sono intervenuti rapidamente, lavorando fino all'alba per domare l'incendio e bonificare l'area. L'incendio è stato da subito classificato come doloso.
L’imprenditore è stato accusato di aver appiccato l'incendio a causa di dissapori con il suo socio in affari.
Il pubblico ministero ha chiesto la misura cautelare per evitare la reiterazione del reato, costringendo l’anziano imprenditore a lasciare la provincia immediatamente dopo la firma della notifica. Lo segnala questa mattina la Tribuna.
LEGGI ANCHE
Cimadolmo, brucia due auto e la casa al socio: denunciato 81enne
Iscriviti alla Newsletter di OggiTreviso. E' Gratis
Ogni mattina le notizie dalla tua città, dalla regione, dall'Italia e dal mondo