Il caos che ha colpito la rete ferroviaria italiana negli ultimi giorni e mesi, con ritardi e cancellazioni che hanno mandato in tilt la circolazione dei treni in tutto il Paese, ha scatenato un'ondata di critiche nei confronti del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini. L'opposizione si è scagliata contro il leader della Lega, definendolo "il peggior ministro dei Trasporti della storia". Se oggi Salvini fosse all'opposizione, certamente non si farebbe scrupoli nell'attaccare duramente il ministro dei Trasporti per i disservizi ferroviari. Noi comuni mortali non riusciamo nemmeno ad immaginare la scarica di insulti, discredito, dileggio, impropeire,  che Salvini e il suo codazzo mediatico gli avrebbero scaricato addosso.

Il leader della Lega ha sempre fatto dell'attacco frontale e della comunicazione aggressiva sui social media il suo marchio di fabbrica. Oggi, invece, si trova nella scomoda posizione di dover difendere il suo operato di fronte alle critiche dell'opposizione.

La "Bestia" affamata

In questo contesto, non si può non menzionare la famigerata "Bestia", il sistema messo a punto dai social media manager di Salvini per attaccare e delegittimare gli oppositori, siano essi politici potenti o semplici cittadini. Se Salvini fosse all'opposizione in questo momento, la "Bestia" avrebbe così tanta carne da divorare che il pensiero del leader leghista potrebbe essere uno solo: "Perché quand'ero all'opposizione non ho mai trovato ministri tanto incapaci come me per poterli dare in pasto alla mia Bestia?"

Questa macchina della comunicazione, che in passato ha raggiunto livelli di inaudita bassezza, oggi si trova paradossalmente disarmata di fronte ai disservizi ferroviari che stanno colpendo il Paese. La stessa arma che Salvini ha utilizzato per anni per attaccare i suoi avversari politici potrebbe ora ritorcersi contro di lui, se fosse nelle mani di qualche spregiudicato.

Se Salvini fosse all'opposizione, probabilmente non risparmierebbe attacchi feroci al ministro dei Trasporti per i disagi ferroviari. Ma oggi, trovandosi dall'altra parte della barricata, deve fare i conti con le critiche e cercare di difendere il suo operato. Ha cercato sì di scaricare la colpa sui governi precedenti ma quando ha saputo che nei governi precedenti c'era quasi sempre lui la cosa gli è andata male.

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