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18 ottobre 2024

Castelfranco

Alluvione a Castelfranco: “Almeno copiate cosa fanno gli altri Comuni”

Critiche sulla gestione dell’emergenza e sulla modalità di allerta

| Ingrid Feltrin Jefwa |

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| Ingrid Feltrin Jefwa |

Castelfranco Veneto

CASTELFRANCO VENETO - La commissione lavori pubblici si è riunita a Castelfranco per discutere delle recenti alluvioni. Un incontro animato dove non sono mancate polemiche e accuse all’Amministrazione comunale. I cittadini presenti hanno anche annunciato di aver costituito un comitato popolare sulla questione, composto da una settantina di residenti delle zone più colpite dall’alluvione. Le critiche mosse alla Giunta del sindaco Marcon sono in ordine alle modalità di allerta, affidate al canale Telegram, strumento tutt’altro che diffuso tra i cittadini più anziani che sono rimasti all’oscuro dei rischi.

I rappresentanti dell’opposizione hanno inoltre ribadito ancora una volta che dopo il primo evento era opportuno predisporre subito delle misure di prevenzione, anziché attendere che l’alluvione si ripetesse. Perplessità anche sulla mancanza di un gruppo comunale di Protezione civile, quello che era infatti attivo un tempo si è disgregato e, la città è tra le poche in provincia a essere sguarnita di questa importante presenza. La vicina Montebelluna vanta un gruppo comunale con decine di volontari, ben coordinati e regolarmente addestrati, per far fronte a qualsiasi eventualità. Tant’è che Sebastiano Sartoretto ha invitato l’Amministrazione a “copiare cosa fanno gli altri comuni”.

Tecnici e maggioranza di governo hanno ribadito, a loro discolpa, l’eccezionalità degli eventi ma è innegabile che tombini, fossi e caditoie non siano stati puliti e resi efficienti dopo la prima alluvione. Inclementi le dichiarazioni del PD castellano: “Marcon sembra consapevole che nella Lega regionale e nazionale lui non conta niente. Sembra consapevole che la famosa filiera dei partiti di destra non funziona. Tant'è che nel suo intervento, durante la commissione consiliare di oggi pomeriggio sugli eventi alluvionali che si sono verificati nella Città di Castelfranco Veneto nei mesi scorsi, la prima cosa che il Sindaco Stefano Marcon ha detto è stato domandare ai consiglieri comunali del Partito Democratico di aiutarlo a sostenere la richiesta di contributi per risarcire i cittadini danneggiati. Insomma, il Sindaco sembra essere un cuoco, sa rivoltare la frittata”.

Il gruppo consiliare “Noi la civica”, guidato dall’ex sindaco Maria Gomierato, sulla questione aveva già ribadito che: “Prevenire e proteggere: queste le due linee-guida base per chi ha la responsabilità di amministrare un territorio e di tutelare i cittadini in caso di avversità. E di prevenzione e protezione avremmo avuto massimo bisogno anche la sera del 25 giugno, quando la Città si è trovata ad affrontare – per la seconda volta in poche settimane – un evento meteo che ha interessato Castelfranco con la stessa tragica modalità di un mese prima. Invece, nessun preavviso: siamo stati colti di sorpresa e, poco dopo le 20, raffiche di vento e pioggia intensa si sono rovesciati sul territorio comunale. Dopo due ore, il livello dell’Avenale era salito fino a esondare, interessando nuovamente le aree di Bella Venezia, quartiere Avenale, borgo Asolo e piazza Giorgione come nell’evento meteo del 16 maggio scorso: e la mancanza di preavviso ha impedito ai residenti di mettere in atto le misure che avrebbero potuto, almeno questa volta, salvarli dagli stessi danni”.

Insomma, una bocciatura vera e propria nei confronti dell’Amministrazione comunale, in particolare dai cittadini che in più occasioni hanno affermato di essersi sentiti abbandonati dalle istituzioni. Ora il neo-comitato popolare conta di raccogliere proposte e suggerimenti da inviare alla Municipalità affinché in futuro non si verifichino più fatti così gravi che hanno messo in ginocchio intere famiglie con le case devastate, i commercianti e quanti hanno delle attività che per ben due volte sono finite sott’acqua. Va ricordato che nemmeno le strutture pubbliche sono state risparmiate: servizi sanitari come quelli della Guardia medica o le diverse scuole superiori, che hanno subito danni davvero ingenti.


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