VITTORIO VENETO - «Naturalmente ci fa piacere che gli iscritti di Forza Italia abbiano chiesto discontinuità negli accordi elettorali territoriali proponendo il "modello Conegliano" anche a Vittorio Veneto». Non è passata inosservata al capogruppo Pd Marco Dus l’annotazione fatta, all’indomani dell’incontro di simpatizzanti e tesserati di Forza Italia, sulla richiesta arrivata dalla base del partito e cassata dal coordinatore provinciale di Forza Italia Fabio Chies che ha rimarcato che a Vittorio Veneto, a differenza di Conegliano, il centrodestra sarà unito al prossimo appuntamento elettorale di giugno. Questo è per il momento l’intento, visto che un tavolo nel centrodestra non è stato ancora aperto né si è arrivati ad accordi.

«È evidente per chi vive quotidianamente la città che i problemi in questi anni non sono stati risolti e affrontati, ma solo rinviato e che le continue tensioni in casa Lega e dentro il centrodestra abbiano portato al completo immobilismo – annota Dus al lavoro con la coalizione che include oltre al Partito Democratico, il Movimento 5 Stelle, Europa Verde, Vittorio Veneto Vive, Partecipare Vittorio, Rinascita Civica e una lista nuova completamente civica -. Il presidente del consiglio comunale Paolo Santantonio in questi anni, anche a livello amministrativo, si è spesso dissociato palesemente e senza nascondere profonda sofferenza su alcuni punti importanti portati avanti con testardaggine dalla giunta leghista, che poi ha perso quelle stesse battaglie. Pertanto spesso si sono incrociate le strade politiche tra noi minoranza e lui. Un allargamento di questa natura della nostra coalizione sarebbe uno scenario del tutto inedito per la nostra città, che però ha già precedenti illustri nazionali e locali. Noi stiamo costruendo da tempo una coalizione larga che escluda estremismi e ideologie, pertanto siamo assolutamente a disposizione nel dialogare con tutti quelli che hanno l'interesse nel rilanciare la nostra città».

Apertura dunque anche a Forza Italia qual ora quel tavolo del centrodestra non porti all’accordo auspicato da Chies. «Non ci interessano le decisioni dei singoli generali di partito o peggio gli accordi di spartizione territoriale di cui si legge nei giornali. Assurdo poi che, come avviene per la Lega, il candidato sindaco venga scelto dal segretario regionale o da qualche commissario politico e non dalla sezione della Lega Vittoriese che in città ci vive: alla faccia dell'autonomia. Noi abbiamo una squadra coesa – conclude Dus a nome di tutta la compagine - che da tempo lavora per un programma concreto e che ha l'ambizione di governare la città con coraggio. Non ci interessano i giochetti della politica e la spartizione solo di poltrone dei posti a Palazzo. Queste cose le lasciamo alla destra. Vedremo se la dirigenza di Forza Italia avrà l'umiltà di ascoltare la propria base o se prevarranno altre logiche; da noi, per chi ha voglia di lavorare con umiltà per il bene della città, le porte sono aperte».