
"Andare in montagna con certe condizioni mette a rischio la vita di escursionisti e soccorritori"
La posizione dell’assessore regionale Gianpaolo Bottacin dopo la tragedia avvenuta ieri sulla Forcella Giau
“Chi va in montagna quando ci sono determinate condizioni mette a repentaglio la propria vita e quella dei soccorritori”. Lo dichiara l’assessore regionale Gianpaolo Bottacin dopo la tragedia avvenuta ieri sulla Forcella Giau. Intorno alle 13 un gruppo di scialpinisti è stato travolto tra Cortina d’Ampezzo e la val Fiorentina, nel territorio di San Vito di Cadore. Le vittime sono due: ieri sera Elisa De Nardi è morta all'ospedale di Treviso, mentre Abel Ayala Anchundia, originario dell'Ecuador, è deceduto all'ospedale di Mestre.
“Secondo il bollettino delle valanghe il rischio era marcato - aggiunge Bottacin -. In queste condizioni è meglio evitare di recarsi in quei luoghi per non mettere a repentaglio l’incolumità delle persone. Si tratta di condizioni avverse anche per i soccorritori”.
Ieri, poco dopo pranzo, una coltre di neve con un fronte di 100 metri si è staccata e ha travolto il gruppo di escursionisti. La macchina dei soccorsi si è attivata immediatamente, ma il maltempo ha complicato le operazioni. Gli elicotteri non hanno potuto effettuare subito le manovre di atterraggio e molti soccorritori, oltre 40 tra Soccorso Alpino e Guardia di Finanza, sono saliti con gli sci. Elisa e Abel sono stati recuperati e trasportati negli ospedali di Treviso e Mestre, ma in serata è arrivata la notizia della loro morte.
“Bisogna guardare il bollettino – sostiene ancora l’assessore regionale -. Non viene emesso casualmente, ma in base a delle previsioni che mettono in luce i rischi. Il consiglio è quello di guardare i bollettini anche nei prossimi giorni”.
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