Arrestato in blitz antidroga si toglie la vita in carcere
Aveva 39 anni, era in semilibertà da un anno
VENEZIA - Si è ucciso impiccandosi uno dei 27 arrestati nell'operazione antidroga dei carabinieri contro lo spaccio di droga nel quartiere Piave di Mestre, scattata ieri. Si tratta - riportano i quotidiani locali - di un cittadino tunisino, B.D., 39 anni, che da mesi lavorava in semilibertà con la cooperativa sociale "Il cerchio", e aveva intrapreso un percorso di recupero. Quando gli è stata notificata l'ordinanza di custodia cautelare, l'uomo ha dapprima telefonato alla moglie e poi si è ucciso. Il suo legale, Marco Borella, ha riferito che a settembre si sarebbe dovuta svolgere l'udienza per l'affidamento in prova ai servizi sociali, e ha mosso critiche all'ordinanza eseguita ieri, che si riferiva a fatti avvenuti nel 2018. Degachi aveva già trascorso in carcere due anni e mezzo, e da un anno era uscito lavorando per la cooperativa. Inutile il tentativo della moglie di allertare il carcere di Venezia, anche attraverso l'avvocato. (ANSA)
Per avere supporto psicologico sono attivi diversi numeri di telefono, come Progetto Inoltre della Regione Veneto (800.334.343), De Leo Fund (800.168.678), Telefono Amico (02 2327 2327).
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