Arteterapia: al Centro Sartor di Castelfranco: gli ospiti realizzano una scultura assieme all’artista Luciano Longo
Inaugurata assieme agli studenti del Rosselli la mostra dello scultore aperta al pubblico ogni sabato mattina
CASTELFRANCO - Prosegue al Centro Servizi alla Persona “Domenico Sartor” di Castelfranco Veneto il progetto “Arteterapia” ha visto gli anziani della struttura svolgere dei laboratori d’arte tenuti Laura Milazzo, arteterapeuta, e Luciano Longo, artista affermato che oltre ad accompagnare i residenti in struttura in un percorso di attività, sarà protagonista di una mostra in struttura, seguito da un altro artista, Giorgio Zanet. L’esposizione di Luciano Longo è stata inaugurata ieri pomeriggio e ha visto prima un dialogo con lo scrittore Lucio Carraro e poi con gli studenti e le studentesse dell’Istituto Rosselli, giunti al Sartor per osservare da vicino le opere e conoscere l’autore e la sua visione artistica. Sono una ventina le opere scultoree posate tra gli alberi, realizzate in diversi materiali che si sposano con la natura, creando così una scenografia naturale. L’artista inoltre ha lasciato al Sartor una scultura in lavorazione, che lui stesso completerà assieme agli ospiti residenti della struttura. All’evento hanno preso parte anche la vicesindaca di Castelfranco Veneto, Marica Galante, e l’assessore comunale, Franco Pivotti.
Luciano Longo, già professore, ed esperto di restauro, oltre che artista europeo, muove da una figura poetica "simbolo" che abita le nostre terre e le nostra acque, che sono le “Anguane”, termine vernacolare che designa delle donne che soggiaciono all'ombra delle zone arboree come le Naiadi greche. Donne simbolo della fertilità, ma anche della felicità umana che può trasformarsi in pericolo se prese alla leggera. Come le sirene per Ulisse. L'eterno antagonismo uomo donna che nutre la vita. “La qualità della vita dei nostri ospiti è al centro del nostro operare - spiegano il presidente e la direttrice del Sartor di Castelfranco Veneto, Maurizio Trento ed Elisabetta Barbato – L’Arteterapia, nella nostra esperienza, aiuta le persone anziane a riscoprirsi in un nuovo ruolo, aumentando il loro senso di identità e la coscienza di sé, nonché la sensazione di poter ancora entrare in contatto con il prossimo e di avere ancora qualcosa da trasmettere. Si propone dunque di lavorare cercando di potenziare la creatività dell’individuo, in particolar modo la “creatività ordinaria” in grado di favorire dei cambiamenti nel soggetto apprezzabili inizialmente nell’arte ma trasferibili poi alla vita quotidiana. Gli ospiti completeranno poi un’opera che Longo lascerà al Sartor, così sarà un’opera collettiva con un’anima radicata nella struttura. Abbiamo scelto di tenere la mostra in giardino aperta al pubblico ogni sabato mattina fino all’8 dicembre. Nell’ambito del progetto e stiamo aperti alle iniziative degli artisti del territorio che volessero parteciparvi con esposizioni”.