ASILI PRONTI A LICENZIARE: ISCRIZIONI IN CALO E TRASFERIMENTI AL PALO
A settembre 916 bimbi in meno e 30 posti a rischio
| Mauro Favaro |
TREVISO – “Chiuso per crisi economica”. Reciterebbe più o meno così il cartello che si rischia di veder presto appeso alle serrande abbassate delle 233 scuole materne paritarie della Marca.
Colpa delle iscrizioni, ormai in caduta libera, che rendono ancora più pesanti gli scarsi finanziamenti dello Stato. “Sono sempre di più le famiglie che non riescono a pagare la retta e preferiscono tenere a casa il proprio figlio – spiega Giancarlo Frare, presidente della Fism – tanto che siamo costretti a iniziare a pensare a dei licenziamenti”. Con l'obiettivo di far quadrare i conti.
I numeri delle ultime iscrizioni, infatti, dicono che l'anno prossimo nelle materne parrocchiali ci saranno 916 bambini in meno (da 18.854 a 17.938) e che di conseguenza 24 sezioni verranno chiuse (da 794 a 770). Discorso simile per i 62 asili nidi paritari. Qui 187 lettini resteranno vuoti (da 1.439 a 1.252) e 10 sezioni verranno eliminate.
“Così ci sono 30 posti di lavoro a rischio – è l'allarme lanciato da Frare – stiamo cercando di chiudere contratti di solidarietà, ma dove non sarà possibile si rischia la perdita di personale (in tutto nella Marca ci sono mille maestre, ndr)”. E in futuro i numeri paiono destinati a salire davanti a rette medie che per le materne vanno dai 160 ai 200 euro e per i nidi arrivano a 400 euro al mese.
Come fermare l'emorragia? “A livello nazionale il finanziamento è fermo a 510 milioni euro – fa i conti il presidente della Fism – ma ora abbiamo bisogno di almeno 700 milioni”. Che per la Marca vorrebbe dire passare da circa da 8,5 milioni a 11,5 milioni all'anno.
Per sensibilizzare il governo Monti due settimane fa don Carlo Velludo, coordinatore degli asili paritari di Treviso, ha incontrato il sottosegretario Marco Rossi Doria. “Nonostante sia da Napoli ci ha letteralmente detto che non ci sono "schei" – allarga le braccia il parroco di Santa Maria del Sile – ma nella mia scuola ci sono rette agevolate per una ventina di bambini (su 108, ndr) che solamente grazie al fatto che la parrocchia si fa carico di queste accedono al diritto all'istruzione che lo Stato gli sta negando”.
Il punto, infatti, è che le parrocchiali sono indispensabili in quanto anche volendo nelle strutture statali non ci sarebbe fisicamente posto per 17.938 bambini. Ed è per questo che la Fism torna a chiedere qualche soldo in più. Anche dalla Regione. “Ci aspettiamo che i fondi a favore dei nidi passino da 15 a 19,2 milioni – conclude Frare – e quelli riguardanti l'handicap da 17 a 18,5 milioni”. Ma anche in questo caso l'ufficialità sembra ancora molto distante.