Al posto di “mamma” e “papà” la dicitura “genitore”: “nessun attacco alla famiglia tradizionale”
Secondo Giacomo Nilandi è una scelta inclusiva in una società sempre più pluralizzata
| Manuel Trevisan |
MOGLIANO VENETO – Tra i dieci emendamenti al testo del nuovo regolamento comunale nidi di infanzia presentati dall’opposizione nel corso dell’ultimo consiglio comunale, uno in particolare ha creato non poche polemiche: la proposta di sostituire la dicitura “padre” e “madre” con quella più inclusiva di “genitore” - sull’esempio di comuni lungimiranti e sensibili a tematiche inclusive.
Si legge: “Nella Tabella di cui all’articolo 9 comma 1, nella sezione B denominata “Lavoro dei genitori del bambino da iscrivere” sostituire le parole padre e madre con la parola genitore”.
Scelta che – secondo Giacomo Nilandi, consigliere comunale di opposizione (in foto) – diventa necessaria in una società sempre più pluralizzata come quella a noi contemporanea, in cui “le famiglie si trasformano rapidamente e, per questo, si ha il dovere di non escludere nessuno. La famiglia naturale è costituita da persone che si amano, noi amministratori non dobbiamo ostacolare questo proposito”.
“Questo non vuol dire non tutelare la famiglia tradizionale – precisa il Consigliere – ma, oltre a quella tradizionale, tutelare tutte le altre forme di famiglia che esistono e che, quindi, vanno rispettate allo stesso modo”.
Il sindaco Davide Bortolato fa sapere, però, che la proposta dell’opposizione è “distante da tutti i principi che muovono la mia attività amministrativa. Crediamo fermamente nella famiglia tradizionale e non possiamo permettere che le figure di papà e mamma vengano distrutte”, con buona pace per i tanti (che tenderanno ad aumentare sempre più) che non rientrano nella definizione di “famiglia tradizionale”.
Nel corso del lungo consiglio comunale – durato oltre otto ore - tra i 10 emendamenti proposti dalla minoranza, l’unico valutato positivamente è stato quello relativo all’aumento del punteggio per le famiglie numerose.