In azione in teatro di guerra, a Motta un'esercitazione militare internazionale
È andata in scena alla caserma Mario Fiore organizzata dal Cimic Group
MOTTA DI LIVENZA - Organizzata la scorsa settimana nella caserma Fiore di via Riviera Scarpa un’esercitazione del reparto Cimic di stanza qui. Cimic è l’acronimo che sta per Cooperazione Civile e Militare, ossia un reparto militare che ha l’obiettivo di rapportarsi alla popolazione civile in teatri di guerra.
Dal 6 al 10 luglio dunque il reparto è stato impegnato nell’esercitazione interforze e multinazionale “Adaptive interaction 2020”.
Multinazionale perchè a Motta sono presenti militari di molti Paesi Nato, figure altamente specializzate provenienti da Grecia, Portogallo, Romania, Slovenia e Ungheria. Qui c’è un vero e proprio polo di eccellenza per la formazione degli operatori del settore: su questi banchi hanno studiato circa duemila funzionari. L’obiettivo dell’esercitazione è l’autovalutazione del personale dello staff, in preparazione di una successiva esercitazione NATO.
Ma cosa è stato fatto in concreto? Attraverso la simulazione computerizzata è stato riprodotto uno scenario incentrato di una situazione di crisi tra Stati fittizi, per la quale è stato chiesto l’intervento dell’Alleanza Atlantica.
«All’interno del pacchetto di forze NATO, il nostro reparto si è trovato ad operare tra la popolazione civile» ha spiegato il colonnello Luca Vitali, comandante Cimic. «Gli operatori hanno sviluppato le nostre “mission”, riconducibili al contatto con la popolazione civile e all’eventuale sostegno». Oltre alla simulazione computerizzata, l’esercitazione prevedeva un addestramento di uomini sul campo. Gli operatori hanno interagito attraverso dei giochi di ruolo. Sono dunque andati in scena dei finti summit tra militari, organizzazioni governative, non-governative e internazionali. E si sono svolti dei veri negoziati.
Nel corso dell’esercitazione è stata verificata la capacità di supportare le unità CIMIC, impiegate in operazioni militari. Dunque in campo un esercito di funzionari sloveni con al seguito ingegneri, architetti, medici e altri professionisti di settore.
Figure che opereranno nelle aree di crisi, per lo sviluppo dei progetti a favore delle popolazioni dove le unità sono impiegate. La comunicazione informatica è stata seguita da un team di operatori del 7° Reggimento Trasmissioni dell’Esercito di Sacile.
foto Carlo Verardo