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21 dicembre 2024

Esteri

Bangladesh, Farnesina allerta gli italiani: rischio altri attentati

| Isabella Loschi |

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Bangladesh, Farnesina allerta gli italiani: rischio altri attentati

La Farnesina allerta gli italiani in Bangladesh esortandoli alla massima prudenza, in quanto non esclude il rischio di altri attentati. E' quanto si legge sul sito della Farnesina che ha diramato oggi, nella sezione 'Viaggiare Sicuri', un aggiornamento della situazione nel Paese dopo l'attentato di venerdì scorso, costato la vita a 9 italiani.

"Si raccomanda ai connazionali presenti a Dhaka e nel resto del Paese un comportamento vigile e ispirato alla massima prudenza - si legge sul sito della Farnesina - in particolare nei luoghi abitualmente frequentati da stranieri, e di limitare gli spostamenti, soprattutto a piedi, allo stretto necessario. Durante le festività religiose locali si raccomanda inoltre di elevare il livello di attenzione, evitando, ove possibile, i luoghi di ritrovo, specie se privi di dispositivo di sicurezza". Un'allerta, quella italiana, adottata al momento da altri sei Paesi nel mondo, Australia, Canada, Germania, Spagna, Regno Unito e Stati Uniti, come riporta il Dhaka Tribune. "Sono fortemente sconsigliate le zone di frontiera, la regione delle Chittagong Hill Tracts dove vi è tensione tra le diverse etnie - spiega il sito del ministero degli Esteri italiano - e sono presenti bande di trafficanti di armi e di droga; la visita di queste aree è, comunque, permessa solo su autorizzazione apposita previa richiesta presentata almeno 10 giorni prima alle autorità del Bangladesh".

E ancora: "A coloro che intendono recarsi nel Paese si raccomanda di usare la massima cautela e, durante la permanenza, di evitare luoghi di eventuali proteste ed assembramenti (come ad esempio, a Dhaka, l’area universitaria nella zona sud della città, le zone adiacenti a Piazza Shahbag, il quartiere di Mirpur e l’intera area di Motijil). Misure di prudenza e cautela vanno sempre adottate, soprattutto di sera". "In considerazione della presenza nel Paese di formazioni di ispirazione jihadista - avverte la Farnesina - non si può escludere il rischio di possibili ulteriori atti ostili. Si raccomanda di evitare gli assembramenti specialmente nei fine settimana e durante il venerdì di preghiera, e di tenersi costantemente aggiornati sulla situazione di sicurezza nel Paese dai media locali e siti internet. Per tali informazioni si può fare riferimento ai quotidiani locali online in lingua inglese".

OSTAGGI UCCISI IN 20 MINUTI - Gli attentatori di Dacca hanno ucciso gli ostaggi entro i primi 20 minuti dell'attacco di venerdì sera. Lo ha affermato oggi l'ispettore generale di polizia Shahidul Haque, secondo quanto riferisce il sito del quotidiano bengalese Dhaka Tribune. "Molti media hanno affermato che abbiamo condotto in ritardo la missione di salvataggio, ma non è così", ha riferito il poliziotto, sottolineando che a Dacca l'operazione delle forze di sicurezza è durata 12 ore mentre per la presa di ostaggi in uno shopping center in Kenya ci vollero quattro giorni.

LE INDAGINI - Continuano intanto le indagini. Altri due sospetti sono stati arrestati a Dacca per il loro coinvolgimento nell'attacco. Lo hanno riferito fonti di polizia, secondo cui uno degli arrestati si trova in ospedale. Nessuna informazione è stata diffusa sull'identità dei due. Sabato mattina, dopo il blitz delle forze speciali, era stato arrestato uno dei membri del commando che aveva assaltato il ristorante Holey Artisan Bakery.

INTERROGATI 2 OSTAGGI - Sono due gli ostaggi dell'Holey Artisan Bakery di Dacca sotto interrogatorio della polizia. Secondo quanto riferisce il 'Dhaka Tribune', dopo Hasnat Karim, che lavorava per la North South University (Nsu), la stessa frequentata da uno degli attentatori, Nibras Islam, è finito sotto custodia della polizia Tahmid Khan, anche lui fra i 13 ostaggi liberati con il blitz delle forze speciali. Tahmid, 22 anni, figlio dell'imprenditore Shahriar Khan, viveva in Canada e di recente si è trasferito in Bangladesh. "Lo tratteniamo per interrogarlo su quanto ha visto", ha dichiarato il vice commissario Mahbub Alam citato da Dhaka Tribune parlando di Hasnat Karim, nella cui abitazione gli investigatori si sono presentati ieri sera, sequestrando il suo computer portatile. L'uomo è stato accompagnato nell'ufficio della sezione investigativa della polizia assieme alla moglie e ai due figli, anch'essi presenti al ristorante la sera dell'attacco dove si erano recati - così aveva spiegato il padre di Hasnat Karim - per festeggiare il compleanno del nipote Safar. Poche ore dopo la fine dell'assedio al ristorante di Dacca, riferisce il sito, foto e video dell'attacco hanno iniziato a fare la comparsa sui social media. In alcuni di questi si vedeva un uomo calvo che fumava sul terrazzo al secondo piano del ristorante apparentemente in compagnia di due dei terroristi, poi mentre parlava all'interno del locale e infine mentre lasciava il posto. L'uomo sarebbe poi stato identificato come Hasnat Karim, fino a sette anni fa lettore all'università. Nel 2012 il suo nome era apparso in un rapporto - pubblicato da un quotidiano locale - che sosteneva che quattro professori della Nsu erano legati al gruppo militante Hizb ut-Tahrir.

APPELLO DELLA POLIZIA - La polizia del Bangladesh ha lanciato un appello alle famiglie perché denuncino l'eventuale scomparsa dei figli, dopo la scoperta che due degli attentatori dell'Holey Artisan Bakery di Dacca si erano allontanati da casa fra febbraio e marzo. "Se ci sono membri di famiglia scomparsi, per favore avvertiteci, non temete che le autorità portino via i vostri figli. Le loro vite e altre vite possono essere salvate se li troviamo", ha detto Benazir Ahmed, capo del battaglione di azione rapida (Rab), citato dal sito bengalese Bdnews24.

L'OMAGGIO ALLE VITTIME - Oggi la premier bengalese Sheikh Hasina ha reso omaggio alle vittime nello stadio dell'esercito nell'area di Banani a Dacca. Nel secondo giorno di lutto nazionale proclamato dal capo del governo all'indomani della strage, Hasina ha deposto delle corone di fiori sui feretri, quindi è iniziato l'omaggio della gente.

IL RIENTRO DELLE SALME IN ITALIA - Il capo dell'Unità di crisi della Farnesina, Claudio Taffuri, in partenza per la capitale bengalese, ha assicurato che le salme dei nove italiani rimasti uccisi rientreranno nel nostro Paese "al più presto possibile", senza tuttavia sbilanciarsi sul giorno in cui questo potrà avvenire. "Torneranno immediatamente appena possibile", ha detto a Sky Tg24, "compatibilmente con le cose che bisogna fare sul posto".

 


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