In cantina per ragionare di cambiamenti climatici e vino
Un pomeriggio nel Valpolicella orientale ma... "Il mio pensiero è andato anche alle altre produzioni di vino, in particolare il prosecco, dove la provincia di Treviso primeggia".
| Claudio Bottos |
LAVORO - Vi parlo di una bella e costruttiva esperienza avuta giovedì 29 settembre 2022 presso la cantina Falezze di Luca Anselmi nel Valpolicella orientale. Ero stato invitato da Luca come consulente, per ascoltare il veneziano Mauro Lorenzon, conosciuto come “Mauro Mascareta l’oste più famoso al mondo” e creatore di enoiteche. Basta fare una ricerca su Google per vedere chi è e cosa ha fatto. Per ascoltare Mauro e interloquire con lui erano stati invitati diversi giornalisti di testate che si occupano di vino e cibo ed alcuni operatori del settore, anche nel digitale. Il primo tema trattato da Mauro, e discusso con i presenti, ha riguardato il cambiamento climatico per come sta influenzando la produzione del vino e altri prodotti agricoli. Tanto per fare un esempio, quest’anno, tra siccità e violenti temporali, il raccolto per la zona della Valpolicella sarà di circa il 50% dello scorso anno ed inoltre, a causa della siccità, il grado zuccherino dell’uva risulta elevato con proiezione, per l’amarone, del grado alcolico a circa 20 gradi. Per questo motivo alcuni produttori stanno chiedendo, al consorzio di tutela dell’Amarone della Valpolicella, di poter attivare il punto 10 dell’art 5 del disciplinare che dice: [..] le uve messe ad appassire per ottenere i vini “Amarone della Valpolicella” non possono essere vinificate prima del 1° dicembre. Essendoci state condizioni climatiche straordinarie, la Regione Veneto su richiesta documentata del Consorzio di tutela può autorizzare l’inizio delle operazioni in data antecedente al 1° dicembre. Cosa necessaria per non avere un vino con un grado alcolico troppo elevato. Il mio pensiero ovviamente è andato anche alle altre produzioni di vino, in particolare il prosecco, dove la provincia di Treviso primeggia.
Questi cambiamenti climatici impattano sia sulla quantità, sia sulla qualità e questo, per le aziende produttrici, significa variazioni del business. In parte devono rivedere il mercato, le modalità di produzione (es. biologico, con o meno solfiti), e la distribuzione. In questo contesto mi sono inserito facendo presente che non si può non avere il focus sulla marginalità dell’impresa e sui flussi di cassa generati che, nella produzione di vino, sono fondamentali per garantire la continuità aziendale, anche in ottica del nuovo codice della crisi d’impresa. In questo momento di particolare tensione economica dovuta all’aumento dei costi dell’energia e di altri prodotti, bisogna che le aziende siano attente più che mai ai conti economici e finanziari.
Alcuni interventi si sono focalizzati sulla comunicazione, altro elemento fondamentale per il vino, sia quella on line che tradizionale. Giampiero Nadali di fermentidigitali, ha evidenziato che il web e le nuove tecnologie digitali e interattive sono molto più che marketing e comunicazione, perché stanno cambiando il modo di fare affari nel mondo del vino. Internet e i social media hanno messo il consumatore al centro del mercato, dotandolo di potenti strumenti di comunicazione. Grazie al passa-parola digitale sempre più mobile, il ruolo di questi consumatori è sempre più determinante nella visibilità di un marchio, riuscendo ad influenzare perfino le scelte di acquisto. Bisogna dire che queste iniziative sono lodevoli, perché mettono a confronto, in questo caso per il settore vitivinicolo, essendo stato organizzato da una cantina, idee e punti di vista diversi che vanno dalla produzione, alla gestione, al marketing, alla distribuzione e all’analisi economico-finanziaria. Un plauso, per l’organizzazione e gli ottimi vini fatti degustare ai partecipanti, a Luca Anselmi della cantina Falezze.
di Claudio Bottos (Consulente del lavoro e di direzione strategica aziendale)