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12 ottobre 2024

Treviso

CASO BARCON: "ZAIA DICA NO ALLA CEMENTIFICAZIONE"

Dopo l'ok della Provincia, la parola finale sul progetto industriale di Barcon-Vedelago spetta alla Regione. L’eurodeputato Zanoni invita Zaia ad essere coerente con le promesse fatte in campagna elettorale

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CASO BARCON:

VEDELAGO - “Il governatore Zaia dica cosa intende fare rispetto al mega progetto Ikea di Casale  e sul polo industriale di Barcon, visto che ora la p la parola definitiva spetta alla Regione”. Lo chiede Andrea Zanoni (nella foto), eurodeputato IdV, vista l'imminenza della decisione finale sul progetto industriale. “Dopo l'ok della Provincia di Treviso, ovvero di Leonardo Muraro, adesso la palla passa alla Regione, ovvero a Luca Zaia, che dovrà mettere la firma sulla cementificazione di centinaia di chilometri quadrati nel trevigiano”.

Zanoni fa nomi e cognomi di chi sta per gettare altro cemento in una provincia, quella di Treviso, dove i capannoni già non si contano più, e paradossalmente uno su quattro resta vuoto. “Provincia e Regione vuol dire Muraro e Zaia, le due persone che saranno da ritenere responsabili di questa immensa cementificazione in un'area dove si è costruito già troppo”, attacca l'eurodeputato, che ricorda come in Veneto ci sia più del doppio di chilometri quadrati per abitante rispetto alle media europea.

A questo proposito Zanoni ricorda che “è allo studio della commissione Ambiente del Parlamento europeo una relazione sull'uso efficiente delle risorse che prevede di azzerare la cementificazione dei terreni agricoli entro il 2050 che oggi causa la scomparsa di mille chilometri quadrati di territorio l'anno in tutta Europa”.

“Mi auguro che almeno in questa occasione Zaia si ricordi il suo smisurato attaccamento alla sua terra che dimostrò ampliamente in campagna elettorale per le Regionali del 2010, dove si faceva ritrarre in giacca e cravatta ad accarezzare delle spighe in un assolato campo di grano – continua l'Eurodeputato – Che il Governatore del Veneto sia coerente con le promesse elettorali e non firmi l'autorizzazione a questo mega progetto di cementificazione che i campi li distrugge”.

Zanoni ricorda anche come il motto di Zaia in campagna elettorale era “Il Veneto prima di tutto”. “Ebbene che tenga fede alle sue stesse parole e impedisca questo gigantesco ed inutile complesso industriale in un'area di circa 94 ettari di terreno, quasi 180 campi da calcio”. “Treviso non ha bisogno del macello più grande d’Europa, di una cartiera e di un centro commerciale Ikea – continua l'Eurodeputato – Treviso ha bisogno di tutelare il proprio territorio contro gli interessi dei costruttori che vogliono venire nella nostra città a fare affari”.

“Dopo l'inchino di Muraro a questi interessi, che non sono quelli dei trevigiani, mi auguro che Zaia sia coerente con le attestazioni d'amore sempre espresse nei confronti del Veneto e gli risparmi questa ennesima distesa di cemento”.

 


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