Casse di espansione a San Fior, il "punto" dell'opposizione
"Necessità di approvare il prima possibile il piano delle acque"
SAN FIOR - Un’opera importante, da 2,8 milioni di euro: a San Fior arrivano due bacini di laminazione, uno con una capienza di 69.000 metri cubi, in Via Cal Bassa, e uno con una capienza di 20.000 metri cubi, in Via Serravalle. Durante il consiglio comunale del settembre scorso, però, il gruppo di minoranza “Vivo San Fior” ha posto l’attenzione su alcuni punti riguardanti il progetto.
“Sono aspetti per noi fondamentali: la necessità di approvare il prima possibile il piano delle acque, per garantire il mantenimento dei fossati da parte dei privati e tutta la normativa ad esso collegata, realizzare tutte le casse previste dal piano stesso, la necessità di ripulire i fossi secondari, il Codolo ed il rio Vallont, per garantire un miglior deflusso e una maggior capienza degli stessi - rende noto l'opposizione -. Abbiamo chiesto che venga effettuata costantemente la pulizia anche delle caditoie. Abbiamo contestato la non presenza agli atti del progetto con il quale veniva approvata la variante, in quanto poteva esser l’occasione per confrontarci e presentarlo alla popolazione, che anche noi rappresentiamo. Abbiamo espresso la nostra perplessità sull’abbattimento di due chiuse nel Palù, che venivano utilizzate per l’irrigazione dei campi, in quanto negli anni consentivano la creazione di bacini di espansione naturale inondando i campi, proteggendo l’abitato di Codognè. Abbiamo chiesto che prima del loro abbattimento si facciano ulteriori verifiche”.