A Castelfranco sfilano i no-vax e i no-greenpass
Oltre un centinaio di persone si sono radunate per protestare contro i provvedimenti del Governo Draghi.
CASTELFRANCO - Al grido di «Libertà» e «No green pass», si è conclusa anche a Castelfranco la protesta di coloro che contestano i provvedimenti adottati dal Governo Draghi per arginare una potenziale quarta ondata pandemica. Oltre un centinaio di persone si è ritrovato in Piazza Giorgione, per poi proseguire con fischietti e slogan fino sotto le finestre del municipio.
Poche mascherine, così come cartelli e bandiere (sventolava un solitario vessillo della Serenissima), la variegata compagine è stata seguita a distanza dalla polizia locale, ma non ci sono stati particolari momenti di tensione.
La manifestazione va ad aggiungersi a quelle svolte in altre città italiane, specialmente nel Settentrione, coordinate da gruppi social dall’evidente connotazione complottista e negazionista. Associando i provvedimenti sanitari governativi al regime della Germania nazista, gruppi come “Basta dittature” invitavano i propri simpatizzanti ad agire contro la “dittatura sanitaria”, il “passaporto schiavitù” e la “truffa Covid”. Un atteggiamento che mira alla pancia delle persone, suscitando indignazione e rabbia. Pur nel rispetto del diritto di protesta, è infatti palese un utilizzo improprio dei termini quali dittatura e schiavitù, evocati senza una reale consapevolezza storica, così come manca una valida base scientifica alle teorie pseudo-mediche avanzate dai no-vax.
Ironia della sorte, la manifestazione si è fermata a pochi metri dal Museo Casa Giorgione, dove è allestita la mostra “Contagio. Le carte della peste e la pandemia”. Un’esposizione di documenti storici che illustra al meglio come certi meccanismi umani restino simili nonostante il trascorrere del tempo: l’opposizione ai provvedimenti sanitari, la diffusione di “fake news” che si propagano con la stessa velocità del contagio, la presenza di negazionisti e di complottisti, sono tutti elementi che hanno caratterizzato le pandemie degli ultimi secoli.
Chissà come gli storici del futuro leggeranno il movimento no-vax del giorno d’oggi: probabilmente vedranno in esso un’espressione di delirio collettivo di una società fondata sul metodo scientifico, ma tarlata al suo interno dai germi dell’irrazionalità e della superstizione. Se la storia è “magistra vitae”, le pandemie fanno decisamente perdere la memoria all’umanità.