Il cellulare compie 40 anni. E perde 1,3 Kg (di peso)
L'obbiettivo di Cooper: "Dare a ogni uomo un numero". Realizzato
Martin Cooper con il prototipo del primo cellulare (foto Rico Shen/Wikimedia Commons)
ROMA - In pricipio fu Dyna-Tac (per gli amici 'il mattone'): 1,3 Kg di peso per circa 30 centimetri di lunghezza. Era la mattina del 3 aprile 1973 - sono passati 40 anni - quando Martin Cooper, capo ricercatore della Motorola, scese in strada a New York per testare il prototipo della sua invenzione: un telefono cellulare individuale.
Il primo squillo che avrebbe segnato la rivoluzione nel mondo della comunicazione globale, risuonò nella stanza di Joel Engel, capo della ricerca ai Bell Laboratories, antagonista numero uno di Cooper e tra gli inventori dei telefoni da automobile. "Ti sto chiamando dalla strada, con un telefono cellulare", scandì con soddisfazione Cooper, dalla Sixth Avenue, davanti all'Hotel Hilton di Manhattan.
Appassionato di Star Trek il capo dei ricercatori della Motorola sognava da anni di comunicare esattamente come il capitano Kirk, attraverso un apparecchio che non fosse vincolato a un luogo (auto, casa, ufficio...). Nella sua testa l'obiettivo era di dare a ogni uomo un numero, un telefono portatile da poter usare ovunque ci si trovasse, in massima libertà. E ora - grazie ai 100 milioni di dollari investiti dalla Motorola nella sua intuizione - l'aveva realizzato.
'Il mattone', messo in commercio qualche mese dopo con il nome di Dynatac 8000, non aveva display, non mandava sms, la batteria durava mezz'ora e ci metteva dieci ore a ricaricarsi. Ma davvero era il primo mattone di una 'cattedrale' che avrebbe cambiato per sempre il nostro modo di vivere.
(Ign)