Imprese femminili in Veneto: poche, ma essenziali
Solo il 20,8% delle attività imprenditoriali è guidato da donne, ma il loro ruolo è cruciale per qualità e occupazione
VENEZIA - In Veneto, le imprese femminili rappresentano il 20,8% del totale, pari a 87.840 attività. Un dato inferiore alla media nazionale del 22,7% e superiore solo a Lombardia (19,7%) e Trentino-Alto Adige (18,8%). Nonostante il tasso di occupazione femminile nella regione sia relativamente elevato (62,9%), la propensione delle donne venete ad avviare attività imprenditoriali resta contenuta.
Le province con la maggiore incidenza di imprese a guida femminile sono Rovigo, con il 23,9% sul totale e 5.362 attività, Belluno (21,6%, pari a 2.835 aziende) e Verona (21% con 17.664 imprese).
Le imprenditrici, spesso attive nei settori del commercio, turismo, ristorazione e servizi alla persona, svolgono un ruolo cruciale per la crescita economica regionale. Rispetto agli uomini, tendono a dare lavoro soprattutto ad altre donne, contribuendo a ridurre le disuguaglianze di genere in un Paese dove il tasso di occupazione femminile è tra i più bassi d’Europa.
I dati emergono da uno studio realizzato dall’Ufficio Studi della CGIA di Mestre, che ha analizzato le imprese a conduzione femminile basandosi su dati camerali. L’indagine include ditte individuali, società e attività in cui la maggioranza dei soci è costituita da donne, ma esclude le libere professioni.
Per molte donne, l’autoimpiego rappresenta un’opportunità per gestire in modo più flessibile gli impegni lavorativi e familiari. In particolare, per chi è rimasta lontana dal mercato del lavoro a causa della maternità, avviare un’attività imprenditoriale diventa uno strumento efficace per tornare a essere protagonista della propria vita professionale.
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