Centrale elettrica, i dubbi di Obiettivo Salgareda
Mazzon: «La futura amministrazione ha il dovere di battersi per il territorio
SALGAREDA - A dieci mesi dalla delibera comunale con cui il Consiglio di Salgareda all’unanimità ha espresso parere di non conformità urbanistica per la prevista stazione di conversione di via Chiodo a Salgareda, si torna a parlare di centrale.
E i dubbi non mancano. Accanto all’attuale stazione elettrica, l’azienda Terna ha in progetto la realizzazione di una nuova stazione di conversione, da corrente continua a corrente alternata, da 1.000 megawatt. La corrente continua arriverà dalla Slovenia attraverso un cavidotto sottomarino sino alla costa, nel Comune di Caorle; passerà per i comuni di Eraclea, San Donà di Piave, Noventa di Piave e giungerà infine nella nuova mega-stazione di Salgareda.
Questa occuperà un’area di circa 90.000 mq (250x350m) su cui insisterà un fabbricato di circa 160 metri di lunghezza, 100 metri di larghezza e alto 23 metri.
«Nonostante la tematica sia legata ad un accordo Stato-Regione e demandata nelle decisioni ad una conferenza di servizi al Ministero dello Sviluppo Economico, la futura amministrazione ha il dovere di battersi per la tutela del territorio comunale e la salute dei suoi cittadini».
Lo dice Sabrina Mazzon, ingegnere e candidato per la Lista Civica Obiettivo Salgareda.
Per ottenere, con la realizzazione dell’opera, un minor impatto ambientale, con conseguenti minori espropri e una maggiore sicurezza operativa, Vittorio Tollardo, candidato con Mazzon, ingegnere elettrico, indica l’esistenza di tecnologie più costose ma in grado di ridurre notevolmente l’area: «Ci sono tecnologie che consentirebbero di ottenere gli stessi risultati riducendo di trequarti l’area occupata. Rimangono comunque numerosi dubbi sulla realizzazione dell’opera».