«Centrale? Il Comune ha le mani legate»
Sull'ampliamento dell'area di Candolé, intervento del vicesindaco Vito Messina
SALGAREDA - In una nota, il vicesindaco di Salgareda Vito Messia conferma la contrarietà al progetto da parte della Giunta relativa all’ampliamento della centrale elettrica di Candolè.
«L’Amministrazione Comunale è contraria all’opera così come progettata». Messina nella nota spiega per filo e per segno la situazione attuale. Dopo la pubblicazione della documentazione progettuale dell’interconnector Italia-Slovenia in corrente continua di 1000MW dalla stazione elettrica di Salgareda fino al limite delle acque territoriali, il Consiglio Comunale nella seduta del 4 luglio 2013, all’unanimità, espresse parere contrario all’intervento.
«Il motivo principale riguardava l’area interessata di notevoli dimensioni (90.000 mq) e un fabbricato enorme di circa 160 metri di lunghezza, 100 metri di larghezza e ben 23 metri di altezza. L’intervento costituisce una deturpazione e saccheggio del nostro territorio a vocazione agricola preservato da sempre con politiche urbanistiche e ambientali accorte.
La delibera è stata trasmessa a Terna Rete Italia, al Ministero dello Sviluppo Economico, al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del territorio e del mare che hanno ritenuto di ignorare le preoccupazioni della Comunità di Salgareda, anzi non hanno dato nemmeno una risposta. Solo la Regione del Veneto e il presidente Luca Zaia ha condiviso la contrarietà dal lato urbanistico ed ambientale della progettata opera».
«Segnalo che gli spazi operativi lasciati al Comune sono minimi, anche se proprio il Comune sostiene in misura notevole gli effetti negativi dell’opera».
Nell'allegato qui sotto l’intervento integrale