CHI HA PAURA DELLA TANZANIA
Giraffe e leoni sono comparsi da alcuni giorni sui muri di Vittorio Veneto.
VITTORIO VENETO - Giraffe e leoni sono comparsi da alcuni giorni un po’ dappertutto sui muri di Vittorio Veneto. Ma non sono né la pubblicità di un’agenzia viaggi, né del circo in arrivo in Città. Qualche ignoto buontempone ha deciso di ironizzare a suo modo sulle ultime vicende che hanno scosso, stravolto e poi decapitato i vertici del partito dei “Lumbard”.
Sotto ad un leone che si copre gli occhi (con evidente allusione allo sdegno che il leone di San Marco, simbolo della Liga Veneta, dovrebbe provare davanti alle vicende giudiziarie del Carroccio)o a delle giraffe che corrono nella sterminata pianura africana campeggia la scritta TANZANIA LADRONA.
Ma l’autore dei manifesti non si è limitato a ricordare le sorti poco pulite dei rimborsi elettorali gestiti dal tesoriere leghista Belsito: ha anche ripreso l’immagine di un Alberto da Giussano con lo spadone ammosciato (si direbbe dagli scandali). Evidentemente, però, a qualche leghista la boutade umoristica non è andata giù.
Sarà che qualcuno, forse, ritiene che il celodurismo non sia morto, sarà che a rubare, che sia a Roma o Milano, si può sempre dire che sono “gli altri”, sarà che, come diceva De Chirico, la potenza intellettuale di un uomo si misura dalla dose di umorismo che è capace di utilizzare, a qualche leghista vittoriese quei manifesti proprio non sono andati a genio. E così ha pensato (?) di farne a brandelli, un po’ qui, un po’ lì, decisamente più d’uno.
Strappare i manifesti sarà stato semplice. Cancellare il ricordo dei fiumi di denaro pubblico usati per lauree, ristrutturazioni, diamanti, lingotti d'oro ed auto di lusso sarà molto più difficile.