Ci voleva una pandemia per far sì che la gente leggesse di più!
Le librerie ai tempi del covid. Cosa leggono i coneglianesi?
| Sara Saccon |
CONEGLIANO- Se come diceva Hemingway “non c’è amico più leale di un libro”, in un momento difficile come il periodo di chiusura dovuto al covid-19, riscoprire la compagnia che offre la lettura è stato per molti fondamentale. E come si sono comportate le librerie all’ora della riapertura, quali le novità nelle abitudini dei lettori che i librai hanno osservato dal loro punto di vista privilegiato? L’abbiamo chiesto a Riccardo Huster, che dalla sua libreria a Corte delle Rose ha guardato il cambiamento, ma decidendo con creatività di prendervi parte.
“Siamo rimasti sempre aperti anche durante il periodo di chiusura, attivando un servizio di consegne, anche a domicilio. Abbiamo colto questa opportunità e abbiamo visto che funzionava, perché è comodo! È un servizio che tuttora continua”, spiega Riccardo. Ma ciò che incuriosisce di più sono i generi letterari che i coneglianesi hanno prediletto durante il lockdown: un ritorno ai classici, ma per nulla casuali.
Il libraio racconta: “Abbiamo consegnato varie copie di: La peste di Camus, L’amore ai tempi del colera di Marquez, Furore di Steinbeck e Cecità di Saramago”. Insomma, i lettori coneglianesi non hanno certo scelto le pagine dei libri per estraniarsi dalla situazione di crisi che imperversava fuori dalle case blindate, ricercando anzi quei classici che raccontano di situazioni complesse, con scenari spesso apocalittici. “Un altro libro che è andato vendutissimo è stato Spillover, l’evoluzione delle pandemie, del divulgatore scientifico David Quammen”, ricorda Riccardo. Un aspetto positivo, inoltre, è stato l’aumento degli acquisti di libri per bambini.
La libreria di Corte delle Rose che già da anni propone incontri con gli autori molto partecipati dalla cittadinanza, ha tentato di mantenere questa abitudine attraverso delle dirette facebook, che hanno avuto un riscontro positivo. Riccardo Huster ci spiega: “Ogni epoca ha le sue difficoltà, ma permette di fare cose che fino a poco tempo prima non si sarebbero mai prese in considerazione. Abbiamo colto l’opportunità di organizzare delle dirette facebook poiché era l’unico modo per continuare a proporre gli incontri ai nostri lettori. Paradossalmente, durante il periodo di chiusura, le librerie, gli autori e gli editori hanno stretto i rapporti che li uniscono”. Le dirette sono continuate in queste settimane, ma l’auspicio è quello di tornare presto alla modalità in presenza, magari all’aperto.
E per quanto riguarda i primi giorni di riapertura della libreria al pubblico? Come si sono comportati i clienti? “Riaprire è stato sicuramente molto strano. Abbiamo riorganizzato gli spazi e la gente si è adattata al nuovo modo di intendere la libreria. Le persone che entrano di solito finalizzano un acquisto e la permanenza è il più breve possibile. In ogni caso, fortunatamente, siamo ripartiti bene. Ogni tanto dico scherzando che ci voleva una pandemia per far sì che la gente leggesse di più!”, risponde il libraio. E se davvero, per eterogenesi dei fini, il duro periodo che abbiamo affrontato ha fatto riscoprire agli italiani l’interesse per la lettura, speriamo che questa abitudine possa sopravvivere anche quando il covid sarà un lontano ricordo!