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26 dicembre 2024

Benessere

Come redigere e depositare un testamento biologico

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testamento biologico

La legge 219, approvata nel 2017, che dà valore legale al testamento biologico è una vera e propria conquista per quanti si battono per una vita e un fine vita quanto più possibile dignitosi fino all’ultimo istante.

Come riportato nel testo, tale legge “tutela il diritto alla vita, alla salute, alla dignità e all’autodeterminazione della persona e stabilisce che nessun trattamento sanitario può essere iniziato o proseguito se privo del consenso libero e informato della persona interessata”, a eccezione dei casi previsti dalla legge.

Se ci si sta domandando il testamento biologico cos'è, ecco la risposta semplice: un documento dotato di valore legale e redatto nel pieno delle proprie facoltà mentali, che riporta le volontà del testatore per quanto concerne le terapie mediche a cui intende o non intende essere sottoposto. In particolare, questo documento, definito anche DAT (Disposizioni Anticipate di Trattamento), che è possibile trovare già in modelli compilabili presso alcune associazioni assistenziali come VIDAS, consente di far valere le proprie volontà anche nel momento in cui, a causa di malattie o lesioni invalidanti o a carico del cervello, non si fosse più in grado di esprimerle.

Di seguito vi spiegheremo come redigere il biotestamento e dove depositarlo per renderlo legale.

 

Come redigere il biotestamento

Il biotestamento può essere redatto:

- di propria mano, riportando tutte le informazioni necessarie per renderlo valido;

- utilizzando i moduli messi a disposizione da alcune associazioni.

Chi, a causa delle proprie condizioni fisiche, non ha la possibilità di scrivere di propria mano o compilare i moduli, può, secondo il comma 7 della legge 219, videoregistrare il proprio biotestamento e utilizzare un qualsiasi dispositivo tecnologico possa aiutarlo a comunicare. Il biotestamento deve riportare:

- dati anagrafici del testatore;

- la data in cui il documento è stato sottoscritto;

- tutte le indicazioni necessarie per disporre al meglio le proprie volontà per quanto riguarda i trattamenti e le cure ai quali si acconsente o si rifiuta di essere sottoposti.

Oltre a questo, il testo può riportare ulteriori volontà, come quelle relative all’espianto di organi, al tipo di sepoltura che si desidera e via dicendo. Il biotestamento deve risultare controfirmato da uno o due testimoni e può indicare uno o due fiduciari, ossia persone di fiducia, maggiorenni e nel pieno delle loro facoltà mentali, che si assumano l’obbligo di interpretare e far valere le volontà del testatore.

 

Chi deve redigerlo

Affinché risulti valido, il biotestamento può essere redatto:

- tramite scrittura privata, ossia di propria mano;

- come scrittura privata autenticata, dunque redatto di propria mano, ma firmato alla presenza di un notaio o altro funzionario pubblico;

- direttamente da un notaio, come atto pubblico, e firmato in sua presenza.

 

Dove si può depositare

Il testamento biologico redatto come scrittura privata deve essere depositato presso l’Ufficio di Stato Civile del Comune presso il quale si risiede oppure, in alternativa e, nei casi previsti dal comma 7 dell’articolo 4 della legge 219, presso una struttura sanitaria. Per quanto riguarda i cittadini italiani residenti all’estero, possono consegnare il proprio DAT presso i Consolati Italiani.

Chi riceve il testamento biologico, deve provvedere a inserirne i dati nella Banca Dati delle DAT, la quale permette la modifica, ma anche la revoca tempestiva del documento registrato, nonché l’accesso la medico curante, al testatore e al fiduciario.

 

 



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