I COMITATI VANNO DAL PREFETTO
"Il sindaco non ci ascolta". I comitati spontanei passano dalle chiacchiere ai fatti. Legali
| Emanuela Da Ros |
Vengo anch'io. No tu no.
Anzi sì.
Vittorio Veneto, città dei comitati spontanei fa la sua battaglia. E continua a chiamare i cittadini a esprimersi a favore e contro. A favore di un'alternativa ai tanti progetti destinati a cambiare il profilo dell'urbe. E contro. Contro quello che pare essere già stato deciso finanziato, programmato. Contro quel "muso duro" che secondo i comitati è stato messo su dall'amministrazione vittoriese.
Ultimo atto? E chi lo sa. Per ora i sette comitati spontanei sorti a Vittorio Veneto si sono coalizzati per denunciare il fatto che il sindaco Toni Da Re non abbia risposto alle loro richieste.
Maria Gioconda Frassinelli del Comitato ambiente; Sergio Balliana del Comitato Antenne; Danilo Perin del Comitat Borgo Vendran; Ivan Salvador, referente del Comitato I Veneti; Alessandro Mognol del Comitato No Traforo; Silvia Tomasi del Comitato Qualità della Vita e Luigi Villanova del Comitato S. Giacomo – Viabilità hanno firmato una lettera indirizzata al prefetto Vittorio Capocelli in cui denunciano il fatto che sia stato calpestato uno dei punti-chiave dello Statuto comunale. E che quindi non siano state garantite la democrazia e la trasparenza giuridici.
"Lo Statuto vigente nel Comune di Vittorio Veneto al Titolo V, Capo I, Art. 68 - dicono i Comitati - prevede che "nell’esercizio delle sue funzioni e nella formazione edattuazione dei propri programmi gestionali il Comune valorizzi la partecipazione dei cittadini, attraverso libere forme associative dagli stessi , purché presentino un’organizzazione di adeguata consistenza e un’effettiva rappresentatività di interessi generali o diffusi. “
"Il Coordinamento Comitati Spontanei di Vittorio Veneto, regolarmente iscritto all’Ufficio del Registro - si legge nella nota diffusa - raggruppa sette comitati con consistenza ed effettiva rappresentatività di interessi generali. Sulla base di quanto previsto dallo statuto ha chiesto un appuntamento al sindaco Gianantonio Da Re per presentare pareri e proposte alternative in merito a progetti di opere viarie conosciute come “Bretella” e “Traforo di S. Augusta”, ma il sindaco non ha mai comunicato una data per l’incontro, né dato una risposta. In virtù di quanto sopra esposto, i sottoscritti chiedono un intervento da parte di codesto Ufficio al fine di garantire il rispetto del principio della partecipazione popolare alla vita della città di Vittorio Veneto."
Oltre a scrivere al prefetto, i comitati si sono rivolti a un legale (l’avvocato Alessandra Cadalt) per far valere la loro posizione. Che però è stata stigmatizzata dal sindaco Gianantonio Da Re. "In otto mesi di mandato - afferma il primo cittadino - ho incontrato centinaia di cittadini. Il martedì e il giovedì ho stabilito un orario preciso in cui ascoltare e confrontarmi con chiunque voglia contattarmi, a titolo personale o non, voglia dirmi qualcosa. Non ho preclusioni. Ho dimostrato di essre aperto e disponibile al confronto. Ma oltre a questo non vado. I comitati mi trovano in mucipio se vogliono un colloquio. Se ritengono invece di doversi rivolgere a un legale o a un prefetto sono liberi di farlo. Con la consapevolezza che io non ho chiuso porte. Nè negato appuntamenti a nessuno".