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05 ottobre 2024

Valdobbiadene Pieve di Soligo

Il Consiglio Provinciale saluta Toni Tomasi: l'amico del pievigino, fra fede e politica

| Davide Bellacicco |

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| Davide Bellacicco |

Il Consiglio Provinciale saluta Toni Tomasi: l'amico del pievigino, fra fede e politica

Ci sono persone che, giorno dopo giorno, silenziosamente, con semplicità, si fanno custodi di valori grandi e cercano di renderne partecipe la comunità con una testimonianza viva, tangibile, di profonda dedizione al proprio territorio. Una di queste si è spenta alcune settimane fa: il suo nome era Antonio Tomasi.


In occasione dell’ultimo Consiglio Provinciale, l’assemblea lo ha ricordato con un minuto di silenzio e con un momento di condivisione.  


Enologo e noto produttore viticolo del pievigino (direttore per un trentennio della cantina sociale “Colli del Soligo”, come il suo mentore politico Fabbri) Tomasi, che fu anche consigliere provinciale ed assessore all’agricoltura per la Democrazia Cristiana negli anni ’70, fu membro della GIAC, la Gioventù Italiana di Azione Cattolica, un’adesione, quella all’Azione Cattolica che lo accompagnerà negli anni.


Un cultore dell’impegno a trecentosessanta gradi dei cattolici in una vocazione al servizio e di quella dottrina sociale della Chiesa che il beato Giuseppe Toniolo, una vera e propria fonte ispiratrice per Tomasi, (invero, unitamente a Francesco Fabbri e a don Mario Gerlin), ebbe a teorizzare nel primo novecento con le sue opere di economia sociale. È stato cofondatore del “Centro di Studi Sociali Giuseppe Toniolo” e dell’istituto musicale “Toti Dal Monte”, oltre che esperto del contributo dei cattolici nella Resistenza. Audace sostenitore del volontariato, è stato anche accompagnatore per l'U.N.I.T.A.L.S.I.


Marco Zabotti, nel suo intervento seguito alla lettura della biografia da parte del Presidente del Consiglio Pettenà, riferisce di un uomo “innamorato della propria terra e innamorato della propria gente, cristiano appassionato e coerente, socialmente impegnato e generoso.


L’amico Fiorenzo Silvestri, ricorda la persona, l’imprenditore che tanto ha dato al Quartier del Piave, il volontario, il cattolico, il padre di famiglia, il politico.


Un politico d’altri tempi, però, di quelli che mettevano al primo posto gli ideali, perché quel tipo di impegno ha un senso se credi in ciò che dici e che fai, con la consapevolezza che non è il fine, ma solo un mezzo, lo strumento per realizzare il bene di una comunità.


Il rispettoso silenzio della sala consiliare è stato assai eloquente: la riconoscenza di un territorio e il rispetto della persona non conosce schieramento. 


Ci lascia all’età di 84 anni con la serenità di chi è consapevole, come dice San Paolo, di “aver combattuto la buona battaglia”, conservando la fede: un esempio di dignitosa coerenza. 


 



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Davide Bellacicco

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