Covid, Italia zona rossa fino all'Epifania? "Soluzione non può essere chiusura, schieriamo anche l'esercito"
L'idea della chiusura totale non piace al presidente Ascom Treviso Federico Capraro
TREVISO - Un’Italia “blindata” da Natale al 6 gennaio. Durante l’incontro Governo-Regioni il presidente del Veneto Luca Zaia – a quanto si apprende – avrebbe proposto misure restrittive da zona rossa fino all’Epifania. L’eventualità di una chiusura di questo tipo, che assomiglia ad un nuovo lockdown in versione natalizia, non piace però – ovviamente – agli esercenti.
Sarebbero ancora una volta le Partite Iva, infatti, a subire le conseguenze peggiori, peraltro in un periodo tradizionalmente molto proficuo per il commercio. “L’unica soluzione non può essere la chiusura – dichiara Federico Capraro, presidente di Ascom Treviso -. La soluzione deve essere affidata alla responsabilità delle persone, ma anche all’intervento delle autorità competenti”.
Lo scorso weekend ha regalato immagini inaccettabili: resse e assembramenti nelle vie dello shopping delle grandi città, una specie di “liberi tutti” che non fa ben sperare per le prossime settimane, quelle delle festività natalizie. Ma per Capraro esiste comunque una soluzione meno drastica rispetto alla chiusura totale.
“Schieriamo pure l’esercito per regolare gli accessi, mettiamo in campo le forze che abbiamo – dichiara -. Non possiamo risolvere tutto con la chiusura perché non siamo in grado di impedire gli assembramenti. Ognuno deve fare la sua parte per gestire, anche durante le festività, l’apertura delle attività”. Il presidente Ascom parla però anche di un “dramma economico: non ci sono i ristori che andrebbero a compensare un intervento come quello della zona rossa”.