Covid e lavoro: nella Marca si preannuncia un inverno difficile
Cinzia Bonan, segretario provinciale della Cisl Treviso-Belluno spiega la situazione nella Marca
TREVISO - Non l’autunno ma l’inverno sarà “caldo”. Presumibilmente andranno ad esaurimento gli ammortizzatori sociali e di pari passo fioccheranno i licenziamenti. I sindacati già nelle prossime settimane potrebbero dirlo in piazza che il tempo sta volgendo al peggio e che non si può prescindere dal mettere in pratica immediatamente politiche di reinserimento lavorativo. Il quadro, a macchie di leopardo, rischia facilmente di confondere. Non è una crisi generalizzata: c’è chi sta male, chi bene, chi così e così.
“Grande fatica per i settori manifatturiero, tessile, turistico e automobilistico; poi l’agro-alimentare ma quello rivolto ai pubblici esercizi e alla ristorazione mentre se la cava se è legato alla vendita diretta e ai grossisti” - spiega Cinzia Bonan, segretario provinciale della Cisl Treviso-Belluno. Immortalati in una foto che si volesse scattare in questo momento, tre i soggetti da osservare: le aziende che hanno chiuso o che stanno per farlo; quelle che procedono ma a regime ridotto; e infine le realtà produttive che continuano più o meno alla grande (settori sanitario e farmaceutico, ad esempio).
“Nel trevigiano la De Longhi, grazie al contratto siglato con Amazon, ha fatto l’exploit con le macchinette del caffè” – racconta Bonan, che commenta: “Per fortuna, perché ciò ha permesso all’azienda di assumere”. In controtendenza. Ma la Cisl di Treviso-Belluno sta osservando da vicino e con preoccupazione un altro fenomeno che si è andato sviluppando negli ultimi tempi: gli infortuni sul lavoro.
“Avvertiamo un aumento del numero degli incidenti. Si avverte una tensione produttiva” – chiude Bonan; “non vorrei che qualcuno, con la scusa di voler recuperare il tempo perduto (con il lockdown) sorvolasse con troppa superficialità su sicurezza e legalità. Abbiamo avuto segnalazioni da più parti”.
Roberto Grigoletto