CASTELFRANCO VENETO - Cresce l'apprensione tra i lavoratori e i sindacati trevigiani dopo l'annuncio di Berco, azienda del Gruppo Thyssenkrupp, di voler procedere con 550 esuberi tra la sede di Copparo, in provincia di Ferrara, e quella di Castelfranco Veneto. A Copparo lavorano circa 1.250 dipendenti, mentre nello stabilimento di Castelfranco sono impiegati 145 operai, dei quali 70 rischiano ora il posto. L'azienda, specializzata nella produzione di sottocarri cingolati, ha comunicato non solo i tagli al personale, ma anche l'intenzione di cancellare il contratto integrativo, fondamentale per i lavoratori sia in termini di welfare sia di aumenti salariali. “La crisi aziendale è reale - ha dichiarato Massimo Civiero della segreteria Fim Cisl di Belluno Treviso - ma non è accettabile che a pagare siano sempre e solo i lavoratori, peraltro dopo dieci anni di sacrifici importanti. Pensare a un ulteriore taglio e ad una riorganizzazione in cui rimarranno nei reparti appena 70/80 persone è sconcertante.”

Le difficoltà per Berco sono aggravate dai crescenti costi dell'energia e dalla competizione globale, con il settore che si sta spostando verso Paesi come Cina e India, dove i costi di produzione sono inferiori. Anche il mercato americano sta trasferendo parte delle produzioni in Messico. “È una crisi strutturale - ha ammesso Civiero - non temporanea, ed è difficile immaginare un ritorno ai volumi di ordinativi degli anni passati.” La priorità, ha aggiunto, è trovare una strategia per garantire un futuro sostenibile sia all'azienda sia ai lavoratori del sito di Castelfranco Veneto. Un incontro tra i vertici aziendali e i sindacati è previsto per oggi pomeriggio, 11 ottobre, con l'obiettivo di discutere l'applicazione degli ammortizzatori sociali e gli incentivi all'esodo per i lavoratori coinvolti. “La trattativa sarà particolarmente dura - ha concluso Civiero - soprattutto sulla contrattazione di secondo livello, dove i lavoratori hanno già fatto molti sacrifici negli anni passati.”
 

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