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03 dicembre 2024

Benessere

Divergenza o sinergia tra centri di medicina estetica e centri estetici? La parola agli esperti

| Roberto Silvestrin |

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| Roberto Silvestrin |

Divergenza o sinergia tra centri di medicina estetica e centri estetici? La parola agli esperti

C’è una questione che tiene banco attualmente nel mondo dell’estetica applicata. Qual è e come si svilupperà il rapporto tra medici estetici e operatori del benessere? L’abbiamo chiesto al dottor Pier Luigi Grimaldi (medico chirurgo ed esperto in pratica della medicina estetica del corpo e del viso) e a Paolo Giarruso (direttore della scuola estetica moderna, Sem, di Treviso).

 

Dottor Grimaldi, che importanza dà alla figura professionale di un’estetista?

 

Credo che la figura professionale dell’estetista sia di estrema importanza nel rapporto con la medicina estetica e col medico estetico. Questo rapporto si concretizza prima, durante e dopo il trattamento che il medico estetico esegue. Prima: l’estetista intercetta delle sue clienti che hanno bisogno di cure, o di trattamenti che esulano dalla portata dell’estetista, e quindi può in prima battuta raccomandare al medico estetico delle sue clienti sensibili alla risoluzione di eventuali problematiche. Durante: nel trattamento estetico può nascere una sinergia tra estetista e medico estetico in quanto, con le manovre dell’estetista, ad esempio massaggi, si possono alleviare effetti collaterali come edemi, rossori, ecc. Dopo: il trattamento fondamentale e’ il mantenimento del risultato che il medico estetico ha dato e quindi la conservazione nel tempo del trattamento stesso. Questa può essere ottenuta recandosi dall’estetista, attraverso manovre, l’ausilio di creme e di elettromedicali. Per cui una sensibilizzazione di uomini e donne alla cura del proprio aspetto è da auspicare.

 

Che conflitti potrebbero esserci tra estetista e medico estetico?

 

Riguardo al rapporto tra estetista e medico estetico io personalmente non vedo alcun conflitto, sono due settori complementari tra loro ma comunque differenti, si toccano ma ognuno ha i propri confini. Il modo ad esempio in cui il medico estetico opera è basato per lo più su manovre invasive che un’estetista non può fare (o non è di suo interesse), e quando si opera con le apparecchiature elettromedicali, anche queste sono differenti perché più potenti di quelle usate da un’estetista (radio-frequenza, luce pulsata). Ricordo che la medicina estetica non è una branca medica specialistica, quindi non esiste il medico chirurgo specialista in medicina estetica, bensì il medico, una volta laureato in medicina, purtroppo, sarà costretto a pagarsi dei corsi aggiuntivi in scuole private inerenti alla medicina estetica. Al momento il percorso del medico estetico è questo e non è detto che in futuro cambi qualcosa.

 

E secondo lei, dottor Giarruso?

 

Esistono a parer mio delle piccole divergenze tra centro estetico e medicina estetica. La sinergia che dovrebbe esserci è reale solo in senso unidirezionale; cioè la cliente una volta indirizzata al medico estetico difficilmente torna a completare il proprio percorso estetico, soprattutto perché il medico estetico non conosce o non ha interesse a conoscere quello che il centro estetico può dare in termini di relax e benessere psicofisico; questo partendo dal presupposto che non esiste una branca della medicina estetica e quindi ciò andrebbe regolamentato vista la delicatezza del settore. Tuttavia ritengo che il medico estetico sia molto importante come figura di riferimento per coloro che desiderano attenuare alcuni inestetismi senza ricorrere ad una chirurgia troppo invasiva, pertanto ritengo che il feedback con centro estetico e medico estetico dovrebbe essere più costruttivo, dato che è da questa realtà che i medici estetici attingono principalmente la loro clientela.

 

di Maria Covelli

 


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