Don Ciotti a Silea: "La mafia è ovunque, anche nel mio Veneto"
Il volto simbolo della lotta all’illegalità è intervenuto davanti a 100 ragazzi e ragazze della scuola media Marco Polo
| Isabella Loschi |
SILEA - Silea ha accolto Don Luigi Ciotti, presidente di Libera, per un appuntamento promosso dall’amministrazione, dall’Istituto Comprensivo di Silea, da Avviso Pubblico e dal nascente presidio territoriale di Libera, pensato per ripotare l’attenzione sul tema quanto mai attuale dell’impegno della società civile nel contrasto all’illegalità.
Don Ciotti ha offerto ai cittadini la propria testimonianza, forte di oltre trent’anni di esperienza, e l’opportunità di confrontarsi sulla percezione e sulla realtà delle infiltrazioni mafiose. Presenti all’incontro 100 studenti della scuola media “Marco Polo” di Silea e altre sei classi hanno seguito l’incontro in streaming “Il patto di presidio per Silea non potrebbe nascere sotto un auspicio migliore: la sua presenza, Don Luigi - le parole del sindaco di Silea, Rossella Cendron in apertura - Lei testimonia con la vita le sue lotte e i suoi valori, che porta tra la gente perché è "un prete di strada". Le strade che percorrere ogni giorno l'hanno portata a Silea, in un Veneto così bello, ricco di storia e dall'economia fiorente, che non possiamo però pensare indenne da infiltrazioni mafiose. Basta ripercorrere i fatti di cronaca e i titoli dei giornali degli ultimi giorni. È necessario, anche qui, abbandonare l'atteggiamento che descrive bene un nostro modo di dire, del "mi no vao combatar", per sostituirlo con l'assunzione di responsabilità ben rappresentata dall'espressione inglese "I care”, tutti insieme come cittadini attivi”.
"Quando a scuola – ha esordito Don Luigi Ciotti, rivolgendosi alla giovane platea - i vostri insegnanti vi aiutano, costruiscono percorsi e vi offrono occasioni di relazione, vi prego, pensate che non lo fanno solo per professione ma perché dentro di loro c’è una vocazione: vi vogliono bene, è per questo che si impegnano per voi. E imparate a distinguere tra educatori e seduttori, se i primi sono per voi un’opportunità, quest’ultimi rappresentano un pericolo”. Aggiungendo poi: “Sono importanti le parole del procuratore capo di Venezia Bruno Cherchi, che misurando le parole parla di “presenza radicata di criminalità organizzata in ogni settore imprenditoriale” e di “mancata presa di coscienza reale della società civile”. Le mafie in Italia sono più forti di 30 anni fa: oggi ci sono meno sangue, meno stragi, ma la mafia è ovunque. La logica mafiosa in Veneto, la mia regione, non è un tuttavia un fenomeno nuovo: quando, come è avvenuto per la diga del Vajont, prevalgono il potere economico e i compromessi allora è mafia”.
Al suo fianco sono intervenuti Piermario Fop, co-referente di Libera Veneto e Chiara Vecchio, referente provinciale di Libera Treviso, e Paolo Galeano, referente regionale di Avviso Pubblico, offrendo una panoramica aggiornata della situazione regionale e provinciale: in particolare, Chiara Vecchio ha sottolineato che il presidio di Libera di Silea rappresenta il terzo presidio attivo in provincia di Treviso, aggiungendosi a quelli di Preganziol e Castelfranco Veneto.
Iscriviti alla Newsletter di OggiTreviso. E' Gratis
Ogni mattina le notizie dalla tua città, dalla regione, dall'Italia e dal mondo