"Don Paolo Chiavacci, profeta dell'ambiente"
Esce un nuovo libro sul prete ambientalista e custode del creato
PIEVE DEL GRAPPA - Esce oggi, pubblicato dalla Casa editrice Ancora, il libro "Don Paolo Chiavacci, profeta dell'ambiente". E' questo il secondo libro sul sacerdote originario di Crespano, ma è il primo a respiro nazionale, realizzato a quasi 40 anni dalla sua morte. Prete decisamente atipico e precursore dei tempi, fondatore di Casa Don Bosco a Pieve del Grappa, diventata Centro Don Paolo Chiavacci dopo la sua morte: un sacerdote che più di qualcuno non ha esitato a definire "il don Milani" trevigiano e che i suoi insegnamenti non abbiano finora ricevuto il giusto riconoscimento. "Si nota con stupore" sottolinea Umberto Folena, che ha curato la pubblicazione assieme al nipote di Don Paolo, Francesco Chiavacci Lago "il parallelismo tra quanto il sacerdote scriveva nel 1974 e le parole della Laudato si', pubblicata da papa Francesco nel 2015." Quanto scritto da Don Paolo e poi coltivato negli anni dalla comunità che è cresciuta attorno al centro e all'osservatorio, si adatta perfettamente alle linee guida della Biosfera Mab. "Predicava che il Grappa non venisse rovinato, in un contesto sociale che vedeva la tutela del paesaggio come un freno al progresso" conclude Folena "eppure oggi il turismo è affamato di questi luoghi protetti e conservati."
Quant'anni sono la giusta "distanza storica" per guardare con pacatezza all'uomo e al sacerdote, anzi "al prete con gli scarponi infangati", per capire cosa può dire ancora all'uomo di oggi: fu il primo parlare di ambiente, innamorato delle creature di Dio tanto quanto lo era del loro Creatore. Don Paolo, di famiglia benestante, laureato e con una vocazione "anomala" perchè arrivata a tarda età, rispetto agli adolescenti che in quei tempi abbracciavano la chiesa giovanissimi, per avere qualcosa da mettere sotto i denti o semplicemente studiare, portò avanti con semplicità e forza il perfetto connubio tra fede e scienza, anche contro la stessa Chiesa del tempo. Nella sua prima Parrocchia, Dosson, aveva incontrato gli indifesi della vita e della guerra, alle pendici della montagna sacra alla Patria, il "prete del Grappa, incontra la natura indifesa, a cui mettersi a servizio. Uomo colto e incompreso come chi precorre i tempi e profeta in tante cose: il Centro Chiavacci, nato dalla "casera sul Grappa" appartiene oggi alla Diocesi di Treviso, grazie ad una donazione della famiglia, per dare corpo ad un sogno più grande. Con l'osservatorio, "la terrazza delle stelle", il Centro è un punto di riferimento per la "Laudato sì' " e l'aspirazione è quella di diventare il centro regionale riconosciuto di tutte le attività del progetto sociale della "Laudato si' ".
"La politica degli anni '70 ha devastato una delle regioni più belle d'Italia. Ero molto legato al nonno e attraverso di lui al mio prozio" spiega Francesco Chiavacci Lago "una persona molto buona, gioviale, umile. Ho visto crescere il Centro, diventare sempre più grande. Anche se ero piccolo, ricordo il commuovente funerale a Crespano, la tristezza di tutti e l'incertezza per il futuro di quella grande casa. Se oggi il centro è quello che è, dobbiamo ringraziare Marilena Fontana, Don Giovanni Scavezzon, gli Alpini e i volontari. Don Paolo è stata una voce originale nel Veneto che cambiava e cambia".
Sabato 15 gennaio 2022 alle ore 15.00, ci sarà proprio al Centro Don Paolo Chiavacci di Pieve del Grapppa, la prima presentazione ufficiale del libro con l'intervento di Don Giovanni Scavezzon, Annalisa Rampin, sindaco di Pieve del Grappa, Stefano Marcon, presidente della Provincia, Mons. Michele Tomasi, Francesco Chiavacci Lago, Umberto Folena e Don Paolo Magoga.