DOPPIO CANONE FOGNARIO, RIMBORSI MEDI DI 700 EURO
Luigi Calesso contesta l'assessore Zugno. Il Comune dovrebbe più soldi e a un maggior numero di contribuenti
| Laura Tuveri |
Treviso - Doppio canone fognario, Luigi Calesso di Un’altra Treviso, nutre forti dubbi rispetto alle affermazioni dell’assessore Fulvio Zugno che ieri ha relazionato sulla delicata questione in commissione. Il tema verrà dibattuto anche nel consiglio comuanle di mercoledì 18, a partire dalle 16.
Innanzitutto contesa il numero degli aventi diritto al rimborso che sarebbe, secondo l’assessore, circa 7 mila, mentre in città risiedono circa 32.000 nuclei familiari di cui solo il 38% ha gli scarichi fognari collegati al depuratore comunale e anche tenendo conto che molti condomini possono avere una sola utenza, è possibile che siano “solo” 7.000 gli utenti non allacciati che hanno diritto al rimborso del doppio canone.
“Per quanto riguarda l’importo medio dei rimborsi che l’assessore stima in 450 euro per ogni avente diritto, c’è da chiedersi – dice Calesso - se l’assessore sa che la sezione Campania della Corte dei Conti estende gli effetti della sentenza della Corte Costituzionale anche alla quota di tariffa del servizio idrico relativa alla fognatura. Gli utenti trevisani, quindi, possono chiedere il rimborso dell’intera quota rubricata in bolletta alla voce “canone di depurazione e fognatura”.
Tra l'altro, anche i calcoli elaborati da Il Sole2 4 Ore sulla base dei dati delle associazioni dei consumatori stimano rimborsi medi superiori ai 700 euro. Alla luce di questi dati il totale dei rimborsi potrebbe essere ben superiore ai 3 milioni di euro che l’assessore ha ipotizzato, visto che potrebbe aver sottostimato sia il numero degli aventi diritto che il numero degli anni a cui si estende che la restituzione anche del canone di fognatura oltre a quello di depurazione.
Altro punto contestato è il periodo per cui è dovuto il rimborso. “L’assessore – incalza Calesso - dovrebbe sapere che si è già espressa la sezione della Campania della Corte dei Conti (chiamata da un Comune ad determinare le modalità della restituzione), stabilendo che gli utenti che hanno pagato il doppio canone in passato hanno diritto al rimborso per i periodi pregressi e, quindi, come accade in queste situazioni per i dieci anni precedenti, quindi dal 1998 ad oggi.
L’esponente di Un’altra Treviso contesta anche l’affermazione di Zugno circa i provvedimenti che sta adottando sulla questione il Senato. “Non pare che nella versione approvata dal Senato il “decreto mille proroghe” si occupi della restituzione del canone di depurazione e fognatura, ma non si capisce neppure perché l’amministrazione comunale di Treviso, di fronte ad un diritto dei cittadini sancito dalla Corte Costituzonale, attenda non si sa quali normative nazionali che dovrebbero regolare i rimborsi.
Nelle scorse settimane è iniziata in Brianza la restituzione del canone di depurazione e di fognatura non dovuto dagli utenti non allacciati al depuratore pubblico. BrianzAcque, la società che serve circa 85 mila cittadini in 72 comuni della Brianza ha cominciato, di propria iniziativa, i rimborsi ad una prima tranche di 422 cittadini residenti in zone non servite da fognature pubbliche.
E’ il primo atto – sottolinea Calesso - di una più complessiva operazione che prevede la restituzione a tutti gli aventi diritto “d’ufficio” da parte della società lombarda del canone di depurazione indebitamente pagato. BrianzAcque rispetta così gli impegni presi con gli utenti e con le associazioni dei consumatori, senza bisogno che siano gli utenti a richiedere il rimborso”.
L’attivista infine conclude dicendo che se effettivamente il Comune non può iniziare a rimborsare i cittadini perché non ha approvato il bilancio previsionale per il 2009, questa non è una scusante, ma semmai un’ulteriore aggravante “visto che il bilancio non è stato approvato in dicembre perché l’amministrazione non ha predisposto tutta la documentazione necessaria perché il Consiglio comunale potesse deliberare”.