Ecco i premi Panathlon per i trevigiani protagonisti nel mondo dello sport
Francesco Terrazzani ha aperto la cerimonia dei riconoscimenti intitolati a Clarimbaldo Tognana
| Redazione |
TREVISO - Quattro premi Panathlon e nessun premio fair play quest’anno per la realtà di Treviso che ha celebrato la cerimonia al Museo Bailo nella sala Vittorio Zanini, medico, politico e soprattutto appassionato di ogni sport.
I riconoscimenti sono andati a Francesco Terrazzani, 37 anni, di Treviso, amministratore delegato del Como Calcio (società neopromossa in serie A), Diego Bragato, 38 anni, di Motta di Livenza, responsabile del gruppo performance del settore pista della nazionale italiana di ciclismo, Barbara Geslao, figlia dell’indimenticabile Ettore presidente della Scherma Treviso e Bruno Rebuli che in passato è stato protagonista di molte performance della specialità enduro (motociclismo). Un premio particolare è stato attribuito all’avvocato Bruno De Marchi, socio con 35 anni di appartenenza panathetica a Treviso.
L’elegante cerimonia è stata onorata dal presidente, avvocato Massimo Sonego, con a fianco il cerimoniere Giorgio Terrazzani ed il segretario Lucio Zampiero. Presenti nella sala Zanini anche la vice-presidente Francesca Dal Bò e il past president Andrea Vidotti. C’era anche il Governatore d’Area Giuseppe Falco. Una curiosità: Francesco Terrazzani è figlio di Giorgio.
È toccato a Francesco Terrazzani aprire la cerimonia dei riconoscimenti intitolati a Clarimbaldo Tognana, uno dei soci fondatori del Panathlon di Treviso. “Ho intrapreso questo incarico dopo aver ottenuto il master a Ca’ Foscari a Treviso in strategie per il business dello sport - afferma l’amministratore delegato del Calcio Como - ho fatto il direttore finanziario del calcio di serie B e poi sono approdato a Como”. La società ha una proprietà indonesiana. Mirwan Suwarso è il rappresentante dei fratelli Hartono, padroni del Como. Sono i più ricchi proprietari di un club di calcio in Italia. Mirwan Suwarso: “Era un piccolo progetto da 850mila euro, pensiamo di arrivare a un valore di un miliardo. Le valigie con il marchio Como le vendono da Harrods”. Francesco Terrazzani: “La società è passata in pochi anni dalla serie D alla serie A. La proprietà vuole aprire una ludoteca e quattro negozi con il marchio Como. In sostanza vuole creare un piccolo impero dello sport del capoluogo lombardo”. Il Panathlon ha definito Francesco Terrazzani “vero esempio di trevigiano globale”.
Si passa al ciclismo con Diego Bragato, capo del Team Performance che affianca gli atleti e le squadre nazionali di ogni disciplina e specialità del ciclismo. Ha parlato del campionato del mondo e record del mondo del friulano Jonathan Milan: “Jonathan è arrivato alla manifestazione iridata con la “fame di vittorie”. C’eravamo basati sul record stabilito da Filippo Ganna, ma in qualificazione Josh Charlton l’ha abbattuto. Allora ci siamo rifatti su un’altra tabella di marcia che è risultata vincente. Il velodromo - afferma il mottense, prima atleta e laureato in scienze motorie - può essere fondamentale sulla prestazione”. Diego Bragato ha anche seguito la partecipazione azzurra alle Olimpiadi di Parigi 2024.
Le soddisfazioni allo sport trevigiano le ha regalate la Scherma Treviso che nel nome di Ettore Geslao ha portato la spada della Marca a livelli olimpici forgiando campioni del calibro di Matteo Tagliariol, oro a Pechino 2008, Giulia Rizzi e Mara Navarria oro nella spada a squadre a Parigi 2024. A ritirare il premio c’era Barbara Geslao, figlia di Ettore. “Mio padre ha voluto fondare una società che era la seconda casa degli sportivi e di chi gli stava attorno. Gli atleti che gareggiavano sono quasi tutti diventati dirigenti come il presidente Andrea Sirena. Mio padre curava la spada nei minimi particolari”. La Scherma Treviso è nata dalla fusione tra Lame Trevigiane e Scherma Treviso e ora conta 180 atleti anche paralimpico come Matteo De Rossi che ha partecipato alle Olimpiadi: è nata anche la sezione di “scherma storica” che praticamente prende i valori del “cavaliere medievale”.
L’ultima gratificazione (per ordine di apparizione) è andata a Bruno Rebuli, 64 anni di Valdobbiadene, “per aver dato lustro allo sport trevigiano nella promozione della specialità dell'enduro", la variante del motociclismo su sentieri sterrati. Pluricampione Regionale, Triveneto, Italiano e mondiale della specialità, Bruno Rebuli si è sempre distinto per un approccio di massimo rispetto per la natura e l’ambiente nelle nostre zone pur nell’ambito delle competizioni motoristiche”. Ha vinto diverse “Sei giorni in Germania”. Bruno Rebuli era accompagnato dal coordinatore tecnico del Veneto Luigi Favarato.
Sandro Bolognini