Enpa: "30 centesimi per l'acqua al cane? Un altro motivo per farci deridere"
Trevigiani che predicano bene e razzolano male
| Chiara Rover |
TREVISO - "Noi trevigiani, per farci del male non perdiamo occasione e così tutt'Italia sta (s)parlando di noi. Quella che oltr'Alpe è una consolidata consuetudine da decenni per noi è ancora un'eccezione. Una banalissima ciotola d'acqua per far abbeverare i cani dovrebbe essere un segno di civiltà raggiunto piuttosto che un motivo per essere derisi". Lo dice il presidente dell'Enpa di Treviso Adriano De Stefano sul pagamento di 30 centesimi per dare acqua ad un cane in un bar centrale della città.
"Ma se anche così non fosse, o non del tutto, ma fosse anche solo un'operazione di marketing, per offrire un servizio anche al target dei possessori di cani, almeno non lo si faccia pagare adducendo scuse inverosimili sui costi di gestione - continua. -È vero, e lo costatiamo ogni giorno, con le continue segnalazioni di maltrattamento che ci giungono che la sensibilità nei confronti dei più deboli - nel nostro caso gli animali - da noi è ancora una strada in salita, un seme che da pochissimi frutti. Un Paese dalle splendide leggi e dai pessimi comportamenti".