"Era un prete. Ma..."
Un ricordo di don Gallo, sui muri della città
VITTORIO VENETO - "I tuoi amici atei agnostici razionalisti anticlericali e libertari". Così si sono firmati.
Un ricordo di don Andrea Gallo, fatto di riconoscenza e rispetto, affetto e stima, è comparso in questi giorni sulle pareti degli edifici vittoriesi. La città è stata tappezzata di manifesti che ricordano quel sacerdote che si è distinto.
"Era un prete - scrivono gli autori del messaggio - ma ha saputo essere un compagno di strada molto più convincente di altri ideologicamente più prossimi a noi". Don Gallo viene ricordato come il sacerdote dei tossicodipendenti, "a cui ha offerto un rifugio sicuro, il riscatto del lavoro utile, una nuova vita", delle prostitute, dei travestiti, dei carcerati, dei migranti, dei lavoratori, degli sfruttati e di tutti "i soggetti deboli di questa società che sono stati sempre in cima ai suoi pensieri".
Lungo le strade e le piazze di Vittorio Veneto, ricordano don Gallo. Che si è battuto per la legalizzazione delle droghe leggere, per i diritti degli omosessuali, per la giustizia, l'uguaglianza e la libertà. Di pensiero, opere, e inclinazioni: religiose, politiche, sociali. “A me non interessa - disse don Gallo - chiedervi se siete o non siete credenti, vi chiedo però se siete credibili. È questo che un giorno Dio chiederà a ciascuno di noi”.
Il manifesto appeso sui muri della città