Export trevigiano: "Risultati ottimi ma ora tutto è ripiombato nell'incertezza"
Pozza, della Camera di commercio: "Subito provvedimenti per imprese e consumi, togliendo Iva e accise su alcuni prodotti"
| Isabella Loschi |
TREVISO - Le esportazioni della provincia di Treviso nel 2021 erano ripartire con un forte rialzo, per valori complessivi di 14,5 con un incremento del +13,6% su base annua e del +5,7% se si prendono a riferimento i risultati ottenuti nel 2019, ma oggi "nel dramma che stiamo vivendo, questi risultati sono già storia e tutto è ripiombato nell'incertezza". Commenta così i dati sulle esportazioni e le relative conseguenze della guerra in Ucraina il presidente della Camera di Commercio dei due territori, Mario Pozza, con riferimento alle ricadute sull'economia locale.
“Per effetto della guerra le imprese stanno subendo ulteriori, pesantissimi rincari ed iniziano a verificarsi, di nuovo, difficoltà di approvvigionamento, soprattutto per i prodotti metallurgici ed agroalimentari provenienti dalle aree di guerra o con transito per il Mar d’Azov e Mar Nero. E siamo soltanto agli inizi. Se la situazione, come sembra, perdurerà nel tempo, gli effetti a catena saranno molto pesanti per la nostra economia”.
Relativamente agli interscambi diretti, Treviso esporta verso Russia e Ucraina quasi mezzo miliardo di euro. "Ma sono le dipendenze nazionali dal gas russo che preoccupano - prosegue Pozza - e alcune voci di approvvigionamento legate alla metallurgia e all'agroalimentare. Allora serve che il Governo e l'Unione europea facciano il possibile sull'energetico per diversificare le fonti e rimediare agli errori strategici del passato- Inoltre, nel breve, servono provvedimenti che vengano incontro alle imprese e ai consumi, togliendo temporaneamente l’Iva e le accise su alcuni prodotti. Un taglio secco per tutti, non perdiamoci in interventi differenziati. Sono cose che vanno fatte in fretta”.