I familiari attendono adesso i loro anziani fuori delle case di riposo
Il ministro della Salute Speranza in una circolare stabilisce l'accesso alle strutture sette giorni su sette per 45 minuti. Ma anche l'uscita degli ospiti per visite in famiglia e uscite programmate
TREVISO - Speranza (ministro) ha dato speranza- con una circolare - agli anziani ospiti delle case di riposo di poter incontrare familiari e parenti con una frequenza “ragionevole” ora che con le vaccinazioni il quadro epidemiologico sta evolvendo si spera sempre al meglio. La solitudine, un senso vero e proprio di abbandono - come anche il nostro giornale ha scritto nelle settimane scorse - stanno minando da tempo lo stato di salute psico-fisico, come da tempo denunciano i familiari degli ospiti delle Rsa anche di Treviso. Che adesso, con l’ordinanza del ministero della salute, tirano un sospiro di sollievo.
Ferme restando le misure di sicurezza per l’accesso dei familiari alle case di riposo, una nota di Speranza datata 30 luglio prevede visite con libero accesso di un familiare per ospite sette giorni su sette per una durata adeguata di quarantacinque minuti. Ma vengono consentite anche le uscite temporanee dalle strutture residenziali, vale a dire rientri in famiglia e uscite programmate. E si precisa che non saranno richiesti tamponi antigenici rapidi ai visitatori muniti di certificazione Covid allo scopo di costituire una limitazione alla vista stessa. Ultimo- ma non ultimo per importanza - le uscite temporanee dalle strutture residenziali consentite agli anziani per visite in famiglia e uscite programmate non comporteranno l’isolamento al loro rientro in struttura.
Nella carta - come sul dirsi - è tutto fissato. Ora dalla teoria occorre passare il più rapidamente possibile alla pratica organizzativa e alla gestione. Prevedibili alcune difficoltà - che per alcuni direttori sta nella carenza del personale. E tuttavia un supplemento di umanità per questi anziani bramosi di potersi ricongiungere ai propri familiari suggerirà ai responsabili delle strutture di individuare i modi e i tempi celeri di applicazione delle disposizioni ministeriali.
Dario Forcolino, presidente del comitato dei familiari Orsan, che ha fortemente sostenuto questa ordinanza invita le Regioni, le Ats e soprattutto, a livello operativo, tutte le Rsa italiane a non tradire e deludere le richieste del Governo ma soprattutto le aspettative di oltre 2 milioni e mezzo di familiari degli ospiti della Rsa e Rds. La pandemia non si risolverà sprangando nuovamente le strutture.
E se le nuove diposizioni potranno creare disagi organizzativi la nota circolare del 30 luglio suggerisce la possibilità di coinvolgere le associazioni dei familiari e di volontariato nella regolamentazione delle procedure di accesso.
I familiari del territorio ribadiscono che la riapertura delle Rsa è necessaria e urgente. La sofferenza dei loro cari è passata anche attraverso di loro. I l genitori, nonni che sono anche i genitori di chi lamenta difficoltà nelle riaperture hanno attraversato un anno e mezzo di isolamento, solitudine, di qualche parola di affetto confusamente recepita in un tablet.