Fatture false per 5 milioni, tre arresti
Coinvolte cinque imprese operanti nella fabbricazione di strutture metalliche
| Matteo Ceron |
TREVISO - Fatture per operazioni inesistenti per circa 5 milioni di euro, Iva evasa per circa 850 mila euro, riciclaggio di somme denaro per oltre 278 mila euro e tre arresti.
E' il bilancio dell'operazione "Metal Connection" della Guardia di Finanza di Treviso che ha scoperto il ruolo di cinque imprese del trevigiano, formalmente operanti nella fabbricazione di strutture metalliche, capaci di emettere fatture per operazioni inesistenti a favore di altrettante aziende della Marca, al fine di consentire a queste ultime l'evasione delle imposte sui redditi e dell'Iva.
Le indagini, condotte attraverso perquisizioni, esami della documentazione fiscale, raccolta di testimonianze e sviluppo di segnalazioni per operazioni finanziarie sospette provenienti da intermediari bancari, hanno portato a delineare il meccanismo evasivo, incentrato sull'emissione e l'utilizzo di false fatture per circa 5 milioni di euro.
Attraverso la ricostruzione dei flussi finanziari, effettuata su 38 conti correnti e su 23 carte prepagate, i finanzieri trevigiani hanno rilevato che gli autori della frode fiscale hanno anche messo in atto una serie di espedienti per rientrare in possesso dei profitti illecitamente conseguiti, avvalendosi della collaborazione di altri tre soggetti.
Questi ultimi, infatti, dopo aver ricevuto svariati bonifici dalle imprese coinvolte nella frode, avevano il compito di effettuare dei prelievi di contanti dai propri conti correnti con operazioni - di importo superiore complessivamente a 278 mila euro - finalizzate ad occultare la provenienza delittuosa delle somme di denaro.