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28 marzo 2024

Cronaca

Festa dell’Europa e Giornata della Memoria

| Pietro Panzarino - Vicedirettore |

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Festa dell’Europa e Giornata della Memoria

ROMA - Il 9 maggio ricorronono due eventi storici che segnano nel profondo la vita pubblica nell'Italia Repubblicana. Ambedue fanno riferimento a momenti, che evocano momenti difficili nella Storia:

 

a) Nel 1950 venne pronunziato dal Ministro degli Esteri francese, Robert Schumann una dichiarazione con la quale proponeva la creazione di una Comunità Europea del Carbone e dell'Acciaio (CECA), i cui membri avrebbero messo in comune le loro produzioni. L'obiettivo poggiava su sull’ idea che soltanto la collaborazione avrebbe potuto rompere la storia triste delle tante guerre, che erano scoppiate in Europa, a partire dal 1800 e che erano continuate con le devastazioni della 1a e 2a Guerra Mondiale del secolo scorso. Alla CECA aderirono nella fase iniziale questi Paesi fondatori: Francia, Germania occidentale, Italia, Paesi Bassi, Belgio e Lussemburgo. La CECA rappresentò la strada verso l'Europa unita, che oggi si ritrova nel Parlamento Europeo, votato a suffragio universale da 27 Paesi. Di quella dichiarazione ricordiamo la parte iniziale: "La pace mondiale non potrà essere salvaguardata se non con sforzi creativi, proporzionali ai pericoli che la minacciano. Il contributo che un’ Europa organizzata e vitale può portare alla civiltà è indispensabile per il mantenimento di relazioni pacifiche. La Francia, facendosi da oltre vent'anni antesignana di un’ Europa unita, ha sempre avuto per obiettivo essenziale di servire la pace. L'Europa non è stata fatta: abbiamo avuto la guerra. L'Europa non potrà farsi in una sola volta, nè sarà costruita tutta insieme; essa sorgerà da realizzazioni concrete che creino anzitutto una solidarietà di fatto". Quell'intuizione ha garantito la pace in Europa negli ultimi 70 anni!

 

b) Il 4 maggio 2007 il Parlamento Italiano votava la Legge n. 56, con la quale veniva istituita una nuova ricorrenza della Repubblica Italiana ossia il Giorno della Memoria, dedicata alle vittime del terrorismo interno e internazionale e delle stragi di tale matrice. La ricorrenza veniva fissata per la data del 9 maggio, giorno in cui le Brigate Rosse fecero ritrovare il corpo di Aldo Moro, che era stato rapito in via Fani, il 16 marzo 1978, dopo l'uccisione dei 5 militari della sua scorta: i due carabinieri Oreste Leonardi e Domenico Ricci e i 3 agenti della polizia Francesco Zizzi, Giulio Rivera e Raffaele Iozzino. Per ambedue le ricorrenze sicuramente Aldo Moro rappresenta l'anello di congiunzione. Le idee forti del progetto politico di Moro, interrotte a causa di forza maggiore con il suo rapimento, si ritrovano nelle conclusioni del saggio storico "L'eredità politica di Aldo Moro. Pensiero e azione di un uomo libero (1976-78)”, edito da Marsilio, con la presentazione di Pierluigi Castagnetti e le interviste a Giovanni Galloni e Luciano Barca.

 

1) Era necessario un ricambio non solo generazionale della Democrazia Cristiana.

 

2) Contestualmente doveva avvenire un ricambio anche nella società e nelle sue articolazioni, imprenditori, sindacati, scuola, università, cultura, dimensione religiosa ed etica in generale.

 

3) Evidente l'evoluzione del pPCI, ma doveva svilupparsi ulteriormente, per farla percepire agli italiani, agli amici europei ed americani, ma anche ai russi.

 

4) L'Europa poteva essere lo strumento nuovo per superare la logica dei due blocchi contrapposti, usciti dalla seconda guerra mondiale.

 

5) Il terrorismo minava la democrazia italiana e, ragionevolmente, forze oscure tramavano con i terroristi. Rimase sconcertata Tina Anselmi, quando, da Presidente della Commissione sulla P2, qualche anno dopo, nel 1983, scoprì che i gangli vitali dei servizi segreti durante il rapimento di Moro erano nelle mani dei massoni della P2.

 

6) Tutto questo progetto doveva maturare in un tempo, la cui durata nessuno poteva determinare a priori, comunque senza fretta e senza accelerazioni forzate, secondo i ritmi richiesti dall'evoluzione fisiologica popolare".

 



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