Fotografa la cometa estiva dai cieli di Ponte di Piave
Paolo Campaner, astrofilo che ha immortalato il fenomeno: "Il prossimo passaggio sarà solo tra settemila anni"
PONTE DI PIAVE - Fotografa la cometa estiva dai cieli di Ponte di Piave: il prossimo passaggio sarà tra settemila anni. Quello di questa settimana è stato il primo passaggio di una cometa vicino alla terra da diversi anni: l’ultima volta era il 1997.
Paolo Campaner, l’astrofilo scopritore di superovae, la mattina dell’8 luglio ha avvistato e immortalato la nuova cometa scoperta dagli scienziati a fine marzo. Da tanti anni voleva fotografarne una e l’attesa è stata ripagata, anche se ha rischieto non pochi sforzi e una levataccia.
Spiega Campaner: «In questi giorni sta transitando sui nostri cieli una bellissima cometa, scoperta il 27 marzo dal telescopio spaziale Neowise, che riporta appunto lo stesso nome, 2020 F3-Neowise. E sorprendentemente è visibile ad occhio nudo.
Attualmente sta passando dalla terra a 140 milioni di Km di distanza,alla velocità di 88 km/sec. Si è avvicinata alla terra fino al 23 luglio, per poi allontanarsi».
La sua lunghissima orbita, proveniente come tante comete dalla nube di Oort, ben al di fuori del Sistema Solare, porterà a rivederla nuovamente solo fra 7.000 anni, circa.
«La cometa sta facendo appassionare e incuriosire moltissime persone, che non ne vedono più una dalla primavera del 1997, data in cui è transitata la grande Hale-Bopp».
Il gruppo Astrofili di Ponte di Piave non potevano fare a meno di verificare sul campo, anzi dall'argine sulle rive del Fiume Piave, la presenza: «Sembra passi sopra il paese».
Campander racconta: «Non è stato comodo, è stata necessaria una levataccia alle 3.30.
Abbiamo dovuto trasportare diversi apparecchi fotografici, pesanti attrezzature e obiettivi speciali per riuscire a fotografare questo fenomeno nel dettaglio. Siamo risuciti a individuarla verso le 4 del mattino: una soddisfazione che ci ha ripagato dei sacrifici».
L'astro si può osservare adesso appena sopra l'orizzonte a Nord-Est, nella costellazione dell'Auriga, si presenta con un nucleo stellare e la sua coda verso l'alto, visibile meglio con un binocolo «ma sorprendentemente anche ad occhio nudo» dice l'astrofilo pontepiavense.
«Fino all’11 luglio si è potuta vedere dalle 3.30 del mattino verso Nord, dal 12 in avanti si potrà osservare verso Nord-Ovest al crepuscolo dalle 21, subito dopo il tramonto.
Auguriamo che la curiosità possa far apprezzare quanto la natura, silenziosamente possa far emozionare».
Nelle fotografie del gruppo scattate l’8 luglio alle 4 del mattino, è possibile notare la rarissima presenza di strati sottili di nubi "nottilucenti", che splendono per riflessione dei raggi solari a causa della loro alta quota, circa 70/80 km dal suolo. «Si tratta di un fenomeno che, solo per puro caso, si è accompagnato al passaggio della cometa, quella mattina al momento delle riprese».