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29 luglio 2024

Vittorio Veneto

Fregona, alle Grotte del Caglieron arriva l'angolo museo e nuove attività

L’intervento di valorizzazione del Parco è stato realizzato grazie ai 30.000 euro messi a disposizione dal FAI e da Intesa Sanpaolo in virtù del 3° posto nazionale raggiunto al Censimento “I Luoghi del Cuore” 2016

| Gianandrea Rorato |

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Fregona, alle Grotte del Caglieron arriva l'angolo museo e nuove attività

FREGONA – Venerdì pomeriggio 30 giugno ( salvo maltempo, in tal caso verrà spostato al venerdì successivo) presso il Centro Visite del Parco delle Grotte del Caglieron sarà presentato il progetto di valorizzazione realizzato anche grazie al contributo di FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano ETS e Intesa Sanpaolo nell’ambito della campagna “I Luoghi del Cuore”. Ora si può fruire di una piccola area museale all’interno del centro visite: dopo il restauro e la catalogazione degli attrezzi utilizzati dagli scalpellini per la lavorazione della “Piera Dolza”, questi sono stati esposti all’interno della sala, accompagnati da pannelli didattici e didascalie e da un filmato relativo al processo di lavorazione della pietra. Gli attrezzi sono stati donati dal Sig. Arturo Breda, ultimo scalpellino che ha operato nel sito e originario del posto. Inoltre, una nuova segnaletica permette l’orientamento nella rete di sentieri del Caglieron e sono stati ultimati i lavori di riqualificazione del sentiero di ingresso alla “Grotta FAI”, nei pressi della quale è stato installato un nuovo pannello informativo. Nel 2016, in occasione dell’ottava edizione del censimento “I Luoghi del Cuore”, il Parco delle Grotte del Caglieron, votato da 36.789 persone, raggiunse la terza posizione nella classifica nazionale, ottenendo così un finanziamento diretto di 30.000 euro dal FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano ETS in collaborazione con Intesa Sanpaolo, destinato a una maggiore valorizzazione delle Grotte e delle tradizioni ad esse legate. Questo importante risultato, ottenuto grazie all’attivazione del Comitato “Insieme per la tutela e la valorizzazione del Parco delle Grotte del Caglieron”, senza il cui impegno esso non sarebbe stato raggiunto, ha visto il coinvolgimento del Comune di Fregona, co-finanziatore del progetto e della Pro Loco di Fregona , che ne hanno curato la realizzazione. Il Parco delle Grotte del Caglieron è situato in località Breda in Fregona ed è facilmente raggiungibile in pochi minuti dalla vicina Vittorio Veneto, ove convergono tutte le principali arterie di comunicazione su Venezia, verso il Cadore e Cortina d’Ampezzo. Il complesso di cavità delle Grotte è costituito per la maggior parte da ex cave di arenaria, una pietra tenera detta appunto “Piera Dolza” (pietra dolce) per la sua facile lavorabilità, la cui formazione risale al periodo Miocenico e che sorge in abbondanza proprio sulle ripide pareti verticali della forra scavata dal torrente Caglieron.

La “Piera Dolza” veniva utilizzata, dal ‘500 fino alla metà del secolo scorso, per la costruzione di stipiti, gradini, architravi e ornamenti, tra cui si distinguono parecchi componenti del prestigioso campanile di Fregona, oltre a molti edifici di Vittorio Veneto. Data la pendenza del sito, il Torrente Caglieron scorre in profondità nella forra dopo una serie di suggestive cascate, ognuna delle quali presenta alla base delle conche dette “marmitte” (cagliere), dovute all’erosione delle acque. Un suggestivo sentiero attraversa la forra grazie a passerelle sospese, alternate a punti panoramici che, lungo il corso del torrente, offrono al visitatore elementi del paesaggio rurale composto da mulini e dal borgo dello scalpellino. Il sito, riconosciuto dalla regione Veneto come Parco Regionale di Interesse Locale rappresenta un “unicum” nel suo genere anche per l’importanza storico-naturalistica del sito stesso. È infatti degno di nota l’inquadramento del sito nel contesto pre-alpino, alle pendici della foresta del Cansiglio, da cui la Repubblica Veneta ricavava il legno per i remi delle imbarcazioni. Si rilevano inoltre tracce di insediamenti umani all’interno del parco sin dall’epoca preistorica ; la particolare posizione e il clima favorevole hanno visto insediarsi comunità in epoca romana, longobarda e più recentemente della dinastia dei “Da Camino”, che avevano costruito un castello nella vicina frazione di Piai. Nella forra vi è un ideale microclima fresco-umido e una scarsità di illuminazione favorevoli allo sviluppo delle felci: proliferano la Lingua di Cervo (Phyllitis scolopendrium), l’Asplenium trichomanes e il Cyrtomium fortunei. All’imboccatura delle Grotte, laddove è presente un minimo accumulo di substrato e fin dove filtra la luce, si trovano frequenti popolamenti di briofite (muschi di specie diverse, epatiche, licheni, alghe) in associazione al Capelvenere (Adianthum capillus-veneris) che, all’uscita della Grotta naturale, verso valle, riveste totalmente la parete.

I vicini sentieri, che si inerpicano sul Monte Pizzoc (1.565 mt), integrano un patrimonio naturalistico inestimabile, fruibile da tutti. Gli oltre 70.000 visitatori registrati annualmente sono un’ulteriore prova dell’interesse scaturito con il Censimento “I Luoghi del Cuore”; grazie alla visibilità portata dal Censimento si è dato il via a un nuovo progetto di sviluppo territoriale del luogo, anche attraverso una proficua collaborazione tra i vari portatori di interesse. Anche nel momento più critico - si ricorda che il Parco Grotte del Caglieron, durante questi anni di crescita e sviluppo, è stato duramente segnato dall’alluvione del 5 dicembre 2020 - lo sconforto per la devastazione si è trasformato in forza e caparbietà per la ricostruzione, grazie all’Amministrazione di Fregona che ha gestito l’emergenza nella piena cooperazione con le Associazioni locali. Rientrata l’emergenza, si è potuto finalmente portare a termine il progetto di valorizzazione sostenuto dal FAI. La realizzazione di un ulteriore camminamento esterno alla forra permette oggi di ammirare il sito dall’alto e consente la visita di ulteriori Grotte aperte proprio nella parte superiore, tra cui la “Grotta FAI” proprio alla Fondazione dedicata.


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Gianandrea Rorato

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